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Problemi con i pagamenti elettronici con i bancomat, i pos e le carte di credito e debito nella mattinata di venerdì 15 aprile in Italia, tra le 11.45 e le 12.15, e ha riguardato il circuito di Nexi. Il gruppo Nexi, contattato dall’Agi, ha fatto sapere che si è trattato di un malfunzionamento tecnico dovuto a un problema del fornitore Ibm. Nexi ha detto che il blocco è durato circa 30 minuti e che il servizio è ora regolare ed è stato garantito il massimo impegno “per fare ripartire il prima possibile” il sistema.
In rete molti utenti hanno segnalato disservizi della rete legata ai bancomat e malfunzionamenti con alcuni pagamenti elettronici. Su Downdetector, sito che raccoglie le segnalazioni di problemi con servizi di rete, sono aumentate le segnalazioni di problemi con i sistemi di pagamento di alcune banche, come Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bnl ma anche Poste per l’uso di Poste mobile, Visa, Fineco e Mastercard (è bene precisare che il problema non riguarda solo queste banche o questi circuiti, ma solo che questi risultano i più segnalati su Downdetector). L’origine, però, era Nexi. Dunque un blocco che riguarda la fase autorizzativa del pagamento.
Come apprende Wired, i gestori dei circuiti come Bancomat, Visa e Mastercard hanno potuto solo assistere al blocco, che era in capo all’anello autorizzativo del processo di pagamento, Nexi, che tuttavia ha immediatamente attivato i processi di sistemazione del malfunzionamento e comunicato la risoluzione del disservizio. La società, fa sapere Askanews, sta ancora investigando con i tecnici per accertare esattamente cosa sia avvenuto, ma intanto i sistemi sono stati ripristinati e funzionano regolarmente, secondo quanto riferisce un portavoce della società, salvo possibili code a livello locale sul riavvio di singoli dispositivi. Il disservizio è durato meno di mezz’ora ma essendo avvenuto sotto pasqua ha ovviamente coinvolto molti utenti.
Cosa è successo:
Disagi importanti perché il bancomat non funziona
Le persone hanno riferito di un completo blackout di questi servizi di pagamento, dal mancato ritiro del denaro agli sportelli ai pagamenti in negozi, supermercati o alle stazioni di rifornimento di carburante, nel weekend che precede le festività di Pasqua. Alcune persone, per esempio, raccontano di aver dovuto lasciare la spesa alla casa perché non potevano completare il pagamento con il bancomat. Benché sia durato solo mezz’ora, il servizio ha avuto impatti pesanti.
Chi è Nexi
Nexi è il principale gruppo per quanto riguarda i pagamenti digitali in Italia. Nel 2020 si è fusa con Sia, società specializzata nei servizi e nelle infrastrutture di pagamento controllata da Cassa depositi e prestiti (Cdp). La nuova società conta su oltre 2 milioni di commercianti convenzionati in tutta l’Europa continentale, circa 120 milioni di carte gestite e oltre 21 miliardi di transazioni complessive processate. Inoltre può contare su sinergie industriali e finanziarie pari a 150 milioni di euro ricorrenti annui e ricavi aggregati di circa 1,8 miliardi di euro l’anno sulla base dei risultati riportati nel 2019.
Le multe per chi nega i pagamenti elettronici
Proprio nelle scorse ore il governo ha dato una stretta sui furbetti dei pagamenti elettronici, anticipando le sanzioni per chi non li accetta nel decreto Pnrr. Dal 2013 esercenti e professionisti sono obbligati ad accettare pagamenti tramite Pos, ma le multe per gli inadempienti dovevano scattare solo dal primo gennaio 2023, come deciso dal Parlamento con il primo decreto Pnrr dello scorso dicembre. Con il testo approvato dal Cdm, la data di attivazione è stata invece anticipata di sei mesi e le multe scatteranno a partire dal prossimo 30 giugno. Le sanzioni saranno di 30 euro, più il 4% del valore del pagamento elettronico rifiutato. Inoltre, sarà obbligatorio inviare al Fisco i dettagli di tutte le transazioni avvenute tramite moneta digitale.
Articolo in aggiornamento