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Il 12 maggio 1982 si concludeva, dopo cinque stagioni, la trasposizione televisiva dei comics Marvel creati da Stan Lee e Jack Kirby dedicati a L’incredibile Hulk con Bill Bixby nei panni di un ricercatore in fuga e Lou Ferrigno in quelli del suo alter ego enorme e aggressivo, conseguenza dell’esposizione ai raggi gamma. In Italia è stata, assieme a Wonder Woman, la serie ispirata ai fumetti più apprezzata dello scorso secolo, un vero e proprio classico un po’ kitsch della popculture per la generazione cresciuta negli anni ’80. Kenneth Johnson, produttore dello show passato alla Storia del piccolo schermo come l’autore di V – Visitors, La donna bionica e Alien Nation – riuscì a trasformare un fumetto per ragazzini ritenuto poco edibile per il grande pubblico, in successo, sfruttando le influenze di tre classici della letteratura.
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Hulk evocava il mostro di Frankenstein, la doppia personalità di Banner riprendeva Dr. Jekyll e Mr. Hyde, mentre il tema dell’inseguimento – il reporter che dà la caccia a Banner – era ispirato da I miserabili. Ecco altre curiosità, dietro le quinte e aneddoti su questo cult televisivo.