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La realtà aumentata sta gradualmente entrando a far parte dei sistemi di sicurezza delle auto più sofisticate e moderne come strumento per migliorare l’interfaccia con l’utente. Consiste infatti nella capacità di creare e proiettare immagini digitali sovrapposti agli scenari reali, mostrando l’estensione della strada o del paesaggio oltre i limiti della visuale o posizionando indicazioni e segnali in modo più intuitivo.
Il passo successivo è farne uno strumento di comunicazione che vada oltre l’automobile stessa: Volkswagen sta lavorando per rendere la tecnologia degli occhiali a realtà aumentata HoloLens compatibili con l’utilizzo in auto, e più generalmente su veicoli in movimento, dove finora avevano accusato dei limiti.
CON L’AIUTO DI MICROSOFT
I primi esperimenti condotti con un programma che doveva servire come tutorial per la guida in pista ha evidenziato un problema in quanto i sensori faticavano a registrare i dati di immagini in movimento e quindi le indicazioni virtuali che dovevano mostrare la traiettoria corretta a un certo punto scomparivano. Volkswagen si è rivolta a Microsoft per risolvere il problema e correggere questo difetto e rendere il sistema HoloLens compatibile con l’utilizzo in auto. Microsoft ha dunque collaboratore per affinare il sistema sensoriale con telecamere a luce visibile e un sistema inerziale di misurazione del movimento che è in grado di elaborare le immagini secondo il punto di vista umano comprendendo anche la dinamica legata ai movimenti.
INTERFACCIA A 360 GRADI
Il sistema HoloLens 2 messo a punto dalle due aziende è concepito per offrire una user experience mista tra virtuale e reale da applicare ai futuri veicoli a guida autonoma che non supporta solo funzioni di guida e sicurezza, ma consente di interagire con tutti i sistemi di bordo per attivare gestualmente anche impostazioni elementari come la regolazione della temperatura, la ricerca sul web e ogni tipo di informazione esterna, muovendo le mani come su un display virtuale che in realtà però esiste soltanto nel campo visivi o “virtuale”.