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Roma – “Nei prossimi giorni il governo presenterà la strategia nazionale per la cybersicurezza 2022-2026”. Lo ha annunciato oggi il sottosegretario alla sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli intervenendo nel corso di CyberTech 2022, la conferenza dedicata alla sicurezza informatica e organizzata a Roma in collaborazione con Leonardo. Gabrielli – che in passato è stato alla guida della Polizia e dei servizi segreti – ha anche aggiunto che insieme alla strategia nazionale il governo presenterà la composizione di un apposito comitato tecnico-scientifico.
“Il comitato – ha spiegato Gabrielli – sarà composto da un numero selezionatissimo di persone proveniente dall’accademia, dall’industria, ma anche dalla ricerca e dalle associazioni di categoria dedicate alla sicurezza cibernetica”.
Nel corso del suo intervento Gabrielli ha spiegato come la tecnologia abbia consentito l’accesso su vasta scala di servizi inimmaginabili fino a pochi anni fa ma che questo ha anche reso il sistema estremamente vulnerabile. “È in quest’ottica che l’Italia ha deciso di dotarsi di una apposita Agenzia nazionale dedicata alla cybersicurezza [Acn, ndr] che oggi ha il merito di fornire un approccio unitario e nazionale al tema della sicurezza informatica e assicurare maggior resilienza al paese”, ha detto Gabrielli.
Prima della nascita dell’agenzia, l’Italia aveva infatti recepito il sistema europeo di protezione e sicurezza informatica con un testo che prevedeva 23 diverse autorità nazionali, ciascuna incaricata di aspetti diversi dello stesso macro-argomento. Anche l’amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo ha parlato di resilienza, affermando che essa è “il perno principale che deve essere assicurato dalla sicurezza informatica”. Ne è la dimostrazione il fatto che negli ultimi anni di pandemia gli attacchi cyber siano aumentati non solo in quantità, ma anche in intensità e in grado di sofisticatezza. In questo contesto l’Italia – ha affermato Profumo – può diventare una forza trainante nel contesto europeo, “ma per farlo deve risolvere lo storico ritardo digitale da cui è affetta”.
Ad ogni modo, il ritardo non riguarda solo l’Italia. Secondo uno studio condotto da McKinsey, nei prossimi tre anni rimarranno scoperti più di tre milioni e mezzo di posti di lavoro legati al mondo della cybersicurezza a causa di un gap tra la domanda e l’offerta di persone altamente formate e aggiornate. In Italia l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale stima che già oggi ci sia bisogno di 100mila nuovi esperti del tema.
Anche per questo il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha previsto circa 50 miliardi di euro di investimenti in digitalizzazione e cybersicurezza.“A livello globale, nel 2021 gli attacchi informatici ci sono costati più di 6 trilioni di dollari – ha detto Profumo -. Solamente Leonardo ne traccia 115mila al secondo, e per questo è giusto che la sicurezza sia diventata un perno della strategia europea e anche di quella italiana, visti gli investimenti previsti nel Pnrr”.