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Il primo iPhone ha debuttato nel 2007 con un evento in grande stile condotto da Steve Jobs, sdoganando definitivamente un’estetica che premiava un ampio schermo touchscreen di tipo capacitivo e abbandonando i tastierini fisici che fino a quel momento avevano dominato. Forse non tutti sanno che quel design era stato scelto in una folta rosa di prototipi di ogni genere e forma, alcuni molto particolari come quello mostrato di recente da Tony Fadell, ingegnere che si è occupato dei progetti iPod e iPhone a Apple nel primo decennio del nuovo millennio, ma anche del termostato Nest di Google più di recente.
Era lo scorso fine aprile quando Tony Fadell chiedeva su Twitter se qualcuno fosse interessato a dare un’occhiata ai dispositivi conservati in garage, visto che stava facendo un po’ di pulizie. Domanda retorica, visto che era una ghiotta occasione per osservare prodotti usciti, ma soprattutto prototipi fino a quel momento inediti. (E sponsorizzare il suo ultimo libro Build). Proprio come una delle idee di primo iPhone, che ancora subiva la forte impronta della gamma iPod. Il fronte era totalmente preso dal lettore musicale, con un piccolo schermo quadrato verosimilmente non touch con sotto l’iconica rotella cliccabile per muoversi nel catalogo multimediale. Il retro ospitava una fotocamera digitale, il logo della mela morsicata e un tastierino numerico tipico dei cellulari dell’epoca, che poteva ruotare prendendo il posto della rotella cliccabile.
Un’idea elaborata, molto lontana concettualmente da quella poi scelta da Apple per riprendersi dal clamoroso fail di Rokr E1 ovvero il telefonino sviluppato con Motorola uscito due anni prima con scarsissimo successo. Perché questo prototipo è stato scartato? Lo racconta proprio Fadell, riportando come Steve Jobs spingesse per montare la rotella cliccabile sul primo iPhone, visto che era così ben apprezzata su iPod: “Ci spronava in modo deciso per far sì che un ‘iPod plus iPhone’ funzionasse, abbiamo lavorato per settimane per capire come eseguire un input con la rotella cliccabile. Ma non ci riuscivamo e anche dopo che tutto il team mi aveva confermato fosse impossibile lui continuava a spingerci a trovare nuove strade da percorrere. Ma a un certo punto abbiamo tutti affermato che non ci fosse modo di riuscirci“. Da lì il cambio deciso di rotta verso una soluzione minimalistica in termini di design, con un grande schermo touch, quasi nessun pulsante e un sistema operativo basato su quello per computer. E il resto è storia.