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Liberato è tornato il 9 Maggio e con lui un nuovo album, Liberato II. Il suono di una sirena ad annunciarlo, una sirena che viene dagli abissi a celebrarne il ritorno. Si chiama Partenope come il primo brano e video a corredo. Uno? Macchè: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette. Liberato va in all in e lancia 27 minuti di nuova musica, condensata in un disco da ascoltare subito e sette video da consumare all’istante (preziosi, come solo Francesco Lettieri sa concepire). D’altronde, per celebrare quel glorioso 9 Maggio che, con il brano omonimo, lanciò il 14 Febbraio 2017 Liberato in cima all’hype di quella stagione, bisognava puntare in alto e sulla sorpresa, quasi a sopravanzare l’impresa compiuta con (la colonna sonora di) Ultras.
Il nuovo (di) Liberato: 9 maggio 2022, ore 23:59
Liberato arriva o non arriva stavolta? Eccolo qui, nuovo di zecca, con una nuova opera in sette, non cinque parti come in precedenza. Al confine di un giorno che fa il paio con la sua omonima canzone. Proprio nel nove maggio che sta per finire arriva Liberato II, annunciato qualche ora prima da un cambio copertina sui social e da un buon fermento da parte del gruppo Instagram dei fan di @liberatomusic a fare da cassa di risonanza all’account ufficiale di @liberato1926. È bastato pochissimo per risvegliare fan, aficionados e persino gli ultras di Francesco Lettieri, regista dei suoi videoclip e suo gemello diverso. Napoli s’è destata al suono del primo video in release, Partenope, dove una figura mitologica si muove sinuosa e misteriosa alla corte del re. Tra gli ambienti del Palazzo Reale di Napoli evoca La pelle di Curzio Malaparte affidandosi al volto di Giacomo Rizzo e a questa sensuale chimera, avvenente dervisha, inaspettata Giovanna d’Arco: di cosa sono fatte anema e core di Partenope? Forse dal collage composito di un po’ di ogni singolo riflesso dei pezzi a corollario del nuovo disco di Liberato, in fondo. Sette brani e sette video a immancabile firma di Francesco Lettieri. Sette anime che prendono vita. E ognuna aggancia un immaginario raffinatissimo, una suggestione, un mantra. Come nel caso di It’s for my girl, my life, my home is on my mind. My city, my weed, è pa wagliona mi di Na storia e na sera o di Guagliuncella napoletana – sound in puro Liberato style- a entrare subito in testa. Complici musica e quel tu si na medicina, na canna a prima mattina. Un ipnotico frullato ritmico di suggestioni vivide, ad aumentare la trepidante attesa di “rivederlo” in live: l’appuntamento è per il nove settembre all’Ippodromo Snai-San Siro di Milano.
Partenope, Guagliuncella napoletana e gli altri brani del nuovo disco Liberato II
E così, una notte insonne è andata per chi ha consumato le tracce appena sono state rilasciate. Quasi ad allenare una rinvigorita consapevolezza per cui se torna Liberato non c’è tempo da sprecare in sonno. Vita, in effetti, sono stati i commenti, migliaia, generati pochi minuti dopo la release. Meglio il Liberato del passato o questo che nasce oggi, hic et nunc, e sempre nel sorprendente mese di maggio? E intanto giù, a scorrere le tracce.