venerdì, Marzo 29, 2024

Huggy Wuggy: molto rumore per nulla

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C’era una volta Huggy Wuggy. Il fantomatico bambolotto, personaggio cattivo di un videogioco survival (Poppy Playtime) è salito alla ribalta di varie testate e quotidiani per essere l’ultimo pericolosissimo istigatore di bambini indifesi. Il bambolotto, una sorta di peluche azzurro coi denti affilati e il velcro sulle mani (per abbracciarti meglio) è diventato così popolare grazie a un impressionante fenomeno di allarmismo e fake news: diventato un oggetto di merchandise dopo il successo del videogame, è stato apparentemente il protagonista di video dove canta caricato YouTube. Alcuni genitori, poi riportati da una testata del Dorset, affermavano di aver scovato i figli in compagnia virtuale di Huggy Wuggy che li incitava alla violenza e hanno denunciato la cosa. Anche in Italia una genitrice ha avvertito sull’imminente pericolo, finendo ribattuta da molti altri genitori sui social che citavano la signora per aver individuato, sempre su YouTube, una versione con lyrics in italiano della creatura intenta a intonare filastrocche inquietanti. 

Huggy Wuggy in Poppy Playtime

La situazione ha persuaso la polizia postale e diffondere un comunicato che ne denuncia i rischi, ma a oggi nessun bambino ha compiuto atti violenti o degeneri in nome di Huggy Wuggy sulla scia di pericolose istigazioni scaturite sui social media, su TikTok o YouTube. Quindi di cosa stiamo parlando? Di genitori e più generalmente di figure adulte che accusano i media di incitare i minori alla violenza, in particolare i videogiochi. Il videogioco, in questo caso, c’entra meno che nulla: il peluche è muto. Di per sé il survival non è il classico horror: niente sangue, niente splatter e violenza efferata. Qualcuno ricorderà come Wes Craven, interpellato a metà anni ’90 sull’istigazione di film e affini dopo le accuse che Scream ispirasse letali emulatori commentò: “Nessuno diventa un killer perché lo vede al cinema: il massimo di influenza che un film può avere, in questo senso, è di rendere i suoi delitti più fantasiosi”. Il cinema è piena di bambolotti assassini: da Chucky ad Annabelle passando per The Boy e tantissimi altri, innocue bambole che fanno compagnia ai giochi dei piccoli e rivelatesi mostri, demoni, spiriti di vendetta.

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