Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
L’auto elettrica piace, vuoi perché il mercato va deciso in questa direzione ed al consumatore non vengono date altre alternative (in questo caso sarebbe più corretto dire “ci viene fatta piacere”), vuoi perché il prezzo della benzina e del gasolio è alle stelle, nonostante sia calmierato, vuoi anche perché lo sviluppo tecnologico sta marciando senza indugi verso il mezzi di trasporto a batteria. Leader del mercato, lo sappiamo, è Tesla, che come le altre però soffre la crisi dei componenti e le difficoltà logistiche ereditate dal picco pandemico. Ebbene, proprio per questi motivi si inizia a vociferare di uno stop alle prenotazioni.
In realtà è più di una semplice voce, perché è Elon Musk in persona ad aver rivelato al Financial Times che il blocco degli ordini di alcuni dei modelli più popolari potrebbe essere un’opzione in questo momento: i tempi di consegna si stanno allungando in modo sensibile, ed uno stop potrebbe aiutare l’azienda a riallineare domanda e offerta alla luce delle condizioni lungo l’intera filiera.
Il problema risulta particolarmente evidente negli Stati Uniti, dove gli ordini di certi modelli arrivano a tutto il 2023. Giusto per fare qualche esempio, negli USA una Model Y in versione base ha tempi di consegna febbraio-maggio 2023. La situazione va meglio per Model 3, la cui attesa si protrae al massimo fino al fine anno. Alcuni esempi per l’Italia:
- Model 3: generalmente gennaio-marzo 2023
- Model Y: da agosto-ottobre 2022 a gennaio-marzo 2023 a seconda del modello e del colore
Dunque la situazione in Italia appare leggermente migliore (in generale) rispetto a quella statunitense: va tenuto conto comunque che la domanda nel nostro Paese è inferiore rispetto a quella oltreoceano, dove i tempi d’attesa – come visto – possono arrivare a più di 12 mesi.
Con l’eventuale stop agli ordini, Tesla intenderebbe anche proteggersi dai (più che) possibili aumenti dei prezzi di componenti e materie prime. Accettare una prenotazione oggi significherebbe infatti correre il rischio per l’azienda di consegnare un’auto tra un anno al prezzo inizialmente pattuito, ma dal costo di produzione superiore rispetto al momento della prenotazione stessa.
[embedded content]