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Sentirsi “esplodere” lo stomaco purtroppo non è solo una sensazione post-abbuffata o un modo di dire figurativo: la perforazione gastrica, ossia una lacerazione delle pareti dello stomaco tale da comprometterne la tenuta, è un evento raro – estremamente raro, se si parla di una causa alimentare – ma pericolosissimo. Tre persone su quattro, infatti, non sopravvivono a questa esplosione, soprattutto se non viene riconosciuta immediatamente e se non si interviene in modo tempestivo.
Il tema è diventato di grande interesse mediatico nel corso di questa settimana dopo che Il Resto del Carlino ha raccontato sulle proprie pagine la storia di un uomo 43enne di Modena che ha vissuto sulla propria pelle questa terribile esperienza ormai un mese fa, nel giorno di Pasquetta. In sintesi, un’abbondante grigliata per pranzo, una pizzata in famiglia a cena, qualche birra, dell’acqua frizzante e una buona dose di bicarbonato di sodio hanno determinato un tale aumento del volume e della pressione interna allo stomaco da fare cedere le sue pareti. Solo una chiamata immediata dei soccorsi, un intervento d’urgenza lungo tre ore con l’asportazione di buona parte dello stomaco, la ripulitura della cavità addominale, l’installazione di una digiunostomia (un ponte con l’intestino) per alimentazione e un ricovero in terapia intensiva hanno permesso ai sanitari di salvare la vita all’uomo, che peraltro dovrà essere sottoposto a ulteriori interventi chirurgici nel tentativo di ricostruire lo stomaco.
Al di là dei dettagli di cronaca, che cosa può essere utile sapere per scongiurare questo genere di rischio? Andiamo per ordine.
Come funziona il bicarbonato di sodio quando lo ingeriamo?
In formula chimica NaHCO₃, il bicarbonato di sodio (spesso chiamato colloquialmente bicarbonato) è un sale di colore bianco solubile in acqua, disponibile in commercio sotto forma di polvere fine e utilizzato sia per la pulizia delle superfici e di alcuni alimenti sia per difficoltà legate alla digestione. Il suo principio di funzionamento è piuttosto semplice: dato che si tratta di una sostanza basica, quando incontra l’ambiente estremamente acido dello stomaco, e in particolare l’acido cloridrico HCl, innesca una reazione chimica detta di naturalizzazione, che determina la formazione di NaCl e soprattutto di anidride carbonica, ovviamente in forma gassosa.
Proprio questo gas è il protagonista dell’effetto-digestivo: la quantità rilasciata dalla reazione fa allargare e dilatare le pareti dello stomaco, favorendo indirettamente il rilascio di un ormone peptidico (la gastrina) presente nella mucosa protettiva dello stomaco, che a sua volta fa aumentare di acido cloridrico e di altri enzimi digestivi.
Non è un elisir per tutti i problemi, anzi
Seppure molto comune come consiglio fai-da-te, l’uso del bicarbonato di sodio per aiutare la digestione andrebbe sempre valutato con attenzione. Anzitutto per una questione di quantità, perché in ogni caso assumerne più di un cucchiaio può essere pericoloso per la salute, e poi si sconsiglia assolutamente di assumerlo dopo un pasto abbondante. Non è indicato in generale anche per chi soffre di ipertensione – per via del cloruro di sodio che si forma – per chi ha problemi di ritenzione idrica e per chi assume farmaci (inclusi aspirina e integratori vitaminici).