venerdì, Settembre 20, 2024

Le molestie alle adunate degli Alpini vanno avanti da parecchio tempo

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Ma nelle ultime ore hanno cominciato a emergere storie del passato, che fanno presupporre che i fatti di Rimini e San Marino siano solo la punta dell’iceberg. Che episodi simili fossero occorsi già nel 2018 al raduno di Trento è cosa nota, per quanto quei fatti non avessero ricevuto l’eco che stanno avendo ora. Una lettura superficiale potrebbe far pensare che in quell’occasione le molestie fossero state in misura minore, in realtà è molto probabile che in assenza dei riflettori che si stanno accendendo solo ora sul fenomeno molte donne non siano state spinte a denunciare. Ma proprio il nuovo contesto venutosi a creare, con associazioni come Non una di meno che hanno messo a disposizione un supporto legale e psicologico alle vittime degli abusi perpetrati nel contesto delle adunate degli Alpini, sta cambiando le carte in tavola.

Anche nel 2015, nell’adunata degli Alpini a L’Aquila, molestie e abusi non si sono fatti mancare. E uno specifico episodio è finito in tribunale, quello di una 15enne adescata da un Alpino e un suo amico, indotta a bere alcolici e poi costretta in un luogo appartato ad avere rapporti sessuali con entrambi. I due uomini sono stati condannati a quattro anni di carcere in primo grado ma la sentenza definitiva ancora non è arrivata, tanto che come racconta al quotidiano Domani Simona Giannangeli, avvocata della vittima, “la ragazza è stata perfino risentita in fase di appello e questo mi ha lasciata perplessa. Era stata creduta, ma ha dovuto ripercorrere tutto il vissuto”. Un processo che rischia di portare alla vittimizzazione secondaria, in cui la vittima viene cioè messa in discussione fino a essere indotta ad auto-colpevolizzarsi, esattamente ciò per cui l’Italia è sotto osservazione internazionale per mancato rispetto della Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne.

Ma non è finita. Nelle caselle mail di giornalisti e associazioni antiviolenza stanno arrivando testimonianze che riguardano anche molti altri raduni degli Alpini tenutisi negli ultimi anni e perfino decenni. Dalle molestie verbali anche nei confronti di minorenni e donne incinte, passando per veri e propri abusi fisici come quelli verso una donna caricata a forza su una camionetta a Torino nel 2011 o di una donna con neonata di cinque mesi al seguito strattonata nel 2019 a Milano con commenti sull’allattamento e quant’altro. In mezzo a tutto questo, è arrivata persino una segnalazione di un abuso occorso negli anni Ottanta.

Un problema culturale

Mentre sono state lanciate petizioni per fermare le prossime adunate degli Alpini e sono state anche presentate interrogazioni parlamentari, è partita la solita caccia al capro espiatorio dei fatti di Rimini e San Marino, ma anche delle edizioni precedenti.

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