domenica, Settembre 8, 2024

Attaccando la giornata contro l'omotransfobia a scuola, la destra italiana dimostra quanto ce ne sia bisogno

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Nei giorni scorsi il ministero dell’Istruzione ha inviato a tutte le scuole italiane una circolare che in un paese civile avrebbe dovuto suonare come la più ovvia delle ovvietà e che invece in Italia non poteva che sollevare un polverone. Nel documento si fa riferimento alla giornata internazionale contro l’omotransfobia, fissata il 17 maggio, e si esorta gli istituti a organizzare iniziative di educazione e sensibilizzazione sul tema.

Tutto bene verrebbe da pensare, la lotta alle discriminazioni avviene prima di tutto attraverso il lavoro nelle scuole e in fin dei conti ci sono giusto un pugno di articoli costituzionali, leggi nazionali e trattati internazionali a ricordarci che gli attacchi omotransfobici non possono essere tollerati nella società contemporanea. Evidentemente non per tutti, visto come la destra italiana ha reagito alla circolare del ministero guidato da Patrizio Bianchi.

Dopo i sei mesi di stop dovuti al voto segreto che lo ha affondato al Senato, il disegno di legge contro la violenza e le discriminazioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità può ricominciare il suo iter

La solita “ideologia gender”

“I docenti e le scuole di ogni grado, nell’ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, sono invitati a creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”, recita la circolare. Che nelle righe successive ricorda l’importanza di creare una scuola aperta e inclusiva, dove le discriminazioni di ogni genere – quelle discriminazioni che, si ricorda, l’apparato legislativo italiano vieta – non trovino spazio.

Un testo semplice, schematico, privo di ogni connotazione politica e ideologica. Che semplicemente, appunto, ricorda l’importanza per ogni scuola di creare un contesto non discriminatorio e di educare gli studenti sul tema, così che il mondo di domani possa essere migliore di quello di oggi. Un testo che la destra italiana ha però bollato come perfetto esempio della fantomatica “ideologia gender”, quella para-teoria brevettata da Giorgia Meloni & Co e di cui la stessa Meloni non ha mai saputo dare una definizione. “Un documento sconcertante”, hanno scritto da Fratelli d’Italia, con tanto di annuncio di interrogazione parlamentare e la richiesta ai genitori di prestare attenzione e richiedere il consenso firmato per qualunque iniziativa effettivamente organizzata dagli istituti dei loro figli per la giornata del 17 maggio. “Propaganda di genere”, ha invece tuonato la Lega, che ha poi tirato fuori dal cassetto il solito slogan con cui veniva accompagnato l’iter legislativo per il ddl Zan: “Giù le mani dai nostri bambini”.

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