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Ryanair stima il ritorno a una redditività “ragionevole” nel corso del prossimo anno, grazie alla ripresa dell’industria dei viaggi dopo la pandemia, e questo malgrado il trasporto aereo resti fragile e particolarmente sensibile a nuovi imprevisti.
La low cost irlandese nell’esercizio fiscale chiuso lo scorso 31 marzo ha registrato una perdita di 355 milioni di euro, decisamente inferiore a quella da 1,015 miliardi di euro dell’anno precedente. Il ceo del gruppo, Michael O’Leary, anticipa che quest’estate la compagnia aerea trasporterà più passeggeri di quanti ne abbia trasportati nel 2019, in risposta alla domanda “repressa” di voli che ha preso forma in parallelo all’allentamento delle restrizioni di viaggio in tutta Europa.
Ma ha avvertito che “ci aspettiamo di riempire questi voli con tariffe più basse e costi del carburante più alti rispetto al periodo pre-Covid”. I prezzi in questo trimestre sono rimasti bassi per incoraggiare le persone a viaggiare, anche in considerazione delle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina che hanno in parte colpito la domanda.
Tra gli obiettivi del nuovo anno finanziario, la crescita dei passeggeri trasportati rispetto al record di 149 milioni del periodo pre-Covid, mentre a livello finanziario Ryanair non ha fornito previsioni: “È impraticabile (se non impossibile) fornire una gamma di indicazioni sensate o accurate sui profitti in questo momento”.