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Segnali positivi giungono dall’ultima trimestrale del gruppo Nh, seppur in un contesto ancora parzialmente caratterizzato da una certa instabilità e dagli strascichi della pandemia. Durante i primi tre mesi dell’anno, la compagnia parte di Minor Hotels ha in particolare generato ricavi per 233,7 milioni di euro, quasi quattro volte sopra quanto raggiunto nello stesso periodo del 2021 (62,3 milioni), seppure rimanendo ancora del 33,7% al di sotto dei livelli pre-Covid. Il tasso di occupazione medio è stato al contempo del 40%, ma con una tendenza crescente che lo ha visto raggiungere il 53% in marzo, per poi salire ulteriormente al 63% nel successivo mese di aprile. Trend simile per le tariffe medie, a quota 90 euro nel primo trimestre, ma con un marzo da 97 euro e un aprile da 116 euro (come nel 2019). Una crescita che sta proseguendo anche in questo mese di maggio e che il gruppo prevede possa permettergli di avvicinare per quest’anno livelli di ricavi di ricavi per camera disponibile (revpar) comparabili a quelli del 2019, grazie soprattutto alle policy di ottimizzazione dei prezzi, che mirano a bilanciare almeno parzialmente tassi di occupazione ancora inferiori a quelli pre-Covid.
“La crescita nei volumi di business era già iniziata durante la seconda metà dello scorso anno – ha spiegato il ceo di Nh, Ramón Aragonés – e ha ripreso subito dopo le restrizioni introdotte per un tempo limitato a causa dell’insorgere della variante Omicron. A partire dalla scorsa metà di febbraio la ripartenza sta però progressivamente coinvolgendo in tutti i nostri mercati . Le vacanza pasquali, quando abbiamo rivisto i livelli pre-Covid, e gli eccellenti trend delle prenotazioni ci fanno credere che il 2022 segnerà il pieno recupero del nostri tradizionali livelli di business“.
Alla luce di tale contesto, e grazie a una policy di contenimento dei costi e mitigazione degli effetti dell’inflazione, Nh ha chiuso il primo trimestre con margini operativi lordi in positivo per 9,2 milioni di euro, contro il rosso da 38,2 milioni di gennaio – marzo 2021. I risultati netti delle voci ricorrenti sono invece rimasti in territorio negativo per 76,9 milioni, seppure in miglioramento rispetto alle perdite per 124,4 milioni di dodici mesi prima. Nel mese di marzo, tuttavia, il gruppo è tornato a macinare profitti, come peraltro era già avvenuto durante l’ultimo trimestre dell’anno scorso.
