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Era nell’aria da giorni, ma adesso la Renault l’ha messo ufficialmente nero su bianco: niente più Russia, almeno nel presente. Per il futuro si vedrà.
LA CESSIONE
La firma sugli accordi è stata posta nelle scorse ore, dopo l’approvazione da parte dei componenti del Consiglio di amministrazione: il 100% delle quote del Gruppo Renault in Renault Russia passano nelle mani della Città di Mosca, così come il circa 68% (67,69 per la precisione) delle quote detenute dalla Casa francese in Avtovaz. In questo caso, la partecipazione azionaria passa a Nami, l’Istituto centrale di ricerca e sviluppo su automobili e motori. In questo caso, è stata concordata un’opzione di riacquisto da parte di Renault della partecipazione, esercitabile nell’arco dei prossimi 6 anni.
UNA SCELTA DIFFICILE
Il semaforo verde è arrivato e non ci sono condizioni particolari alla chiusura del passaggio di mano, atteso ufficialmente per i prossimi giorni. “Abbiamo preso una decisione difficile”, commenta Luca de Meo, amministratore delegato del Gruppo Renault che già nei giorni scorsi aveva lasciato intendere la direzione che avrebbero preso le strategie dei transalpini.
“Ma è stata una decisione necessaria – continua -: compiamo una scelta responsabile nei confronti dei nostri 45mila dipendenti in Russia, preservando al tempo stesso la performance del Gruppo e la possibilità di tornare nel Paese in futuro, in un contesto diverso. Ho fiducia nella capacità del Gruppo Renault di accelerare ulteriormente la sua trasformazione e superare gli obietti a medio termine”.
IL FUTURO NON CAMBIA
La strategia futura sulle attività in territorio russo non modificano tuttavia le prospettive finanziarie di Renault. E anzi, in occasione del Capital Market Day che si terrà nel prossimo autunno, il Gruppo presenterà un aggiornamento delle prospettive finanziarie e della strategia che lo confermano nella posizione di player di riferimento, sia a livello tecnologico che di sostenibilità, in anticipo sugli obiettivi che erano stati originariamente fissati a medio termine.