giovedì, Novembre 7, 2024

Come le aziende europee possono pagare il gas russo senza usare i rubli

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La Commissione europea ha inviato ai paesi membri le linee guida da seguire per continuare a pagare il gas russo, senza violare le sanzioni europee imposte contro Mosca a seguito dell’aggressione militare dell’Ucraina. Per contrastare gli effetti delle misure economiche e rafforzare la valuta nazionale, la Russia ha minacciato di sospendere i rifornimenti se le aziende non dovessero effettuare i pagamenti i rubli.

A seguito del diktat del presidente russo Vladimir Putin, lo scorso 26 aprile Polonia e Bulgaria hanno subito un blocco di alcune ore delle forniture di gas. Si è trattata della prima ritorsione diretta del Cremlino contro l’Unione europea, per costringere i paesi ad accettare il ricatto sul pagamento in rubli. Per questo, la Commissione è intervenuta per chiarire le modalità con cui le varie aziende energetiche potranno continuare acquistare il gas senza usare i rubli, in attesa di un possibile embargo verso le esportazioni energetiche russe, ancora in sospeso. Il controllo sarà affidato agli Stati membri. 

“La procedura di pagamento prevista dal decreto russo del 31 marzo violerebbe le sanzioni Ue, ma ci sono opzioni disponibili per le aziende per continuare a pagare il gas in euro o dollari in linea con i contratti concordati”, si legge in una dichiarazione di un portavoce della Commissione riportata da Reuters. Pertanto, in base alle linee guida, le aziende potranno aprire dei conti bancario presso Gazprombank, l’istituto finanziario della compagnia energetica Gazprom che non è stato colpito dalle sanzioni, a patto che il conto non sia in rubli.

In questo modo, gli operatori potranno depositare le somme dovute per le forniture in euro o in dollari, come previsto dai contratti, e rilasciare una chiara dichiarazione in cui affermano che “tali pagamenti in tale valuta sollevano definitivamente l’operatore economico dagli obblighi di pagamento”. A quel punto le aziende avranno saldato il debito e sarà la stessa Gazprombank a convertire le valute estere in rubli, depositando poi il totale su un altro conto di proprietà dell’ente straniero e trasferirà il pagamento in valuta russa a Gazprom.

Dopo la diffusione delle linee guida europee, Eni e l’azienda energetica tedesca Rwe hanno già avviato le procedure per aprire i conti bancari presso Gazprombank, avendo di fatto ricevuto il via libera per l’operazione.

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