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“Spero che Daniele possa fare d’esempio a ragazzi e ragazze che vogliono tirare fuori loro stessi”: lo dice Biagio Venditti, Daniele in Di4ri, serie pre-teen italiana originale Netflix dal 18 maggio sulla piattaforma. A ridosso della Giornata contro l’omofobia, questo dramedy incentrato sugli studenti di una scuola media locale narra, attraverso il coming out e la liberazione di uno dei personaggi, com’è affrontare una ricerca di sé stessi in tenera età che ancora oggi può risultare più difficoltosa – “oggi ci sono pochi pregiudizi, anche se tra i giovani si creano paranoie” ha commentato Venditti – se si è un ragazzino innamorato di un compagno di classe. La prima serie nostrana per preadolescenti è diretta da Alessandro Celli, prodotta da Simona Ercolani di Stand By Me e cantata da Tancredi, interprete della sigla di apertura intitolata Isole.
Quindici episodi, più o meno da mezz’ora ciascuno, che racchiudono il romanzo di formazione dei ragazzi della seconda media di Marina piccola, l’istituto Galilei. Chi è cresciuto in un paese di provincia o in una piccola comunità, probabilmente si riconoscerà ancora di più in questi preadolescenti che si frequentano tutti da sempre, circoscritti in un microcosmo che a volte sembra troppo stretto ma che diventa prezioso se si rischia di perderlo. Cambiare scuola è ancora più traumatico, in questo caso, e in Di4ri una folta schiera di giovanissimi protagonisti deve fronteggiare anche questa spiazzante prospettiva oltre alle tribolazioni tipiche dell’età, dopo che il comune decide di appropriarsi dei locali e ricollocare gli studenti in una scuola più grande.