sabato, Settembre 14, 2024

Cosa sappiamo della diffusione del vaiolo delle scimmie in Italia e in Europa

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Come riporta Ansa, l’ospedale romano spiega che il “quadro clinico è risultato caratteristico e il virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee“. La persona, prosegue l’ospedale, “è attualmente ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali” e “sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti“. Inoltre, come riporta l’Istituto superiore di sanità (Iss), lo European center for disease prevention and control (Ecdc) ha attivato un sistema di allerta a livello europeo, mentre l’Iss stesso ha costituito una task force composta da esperti del settore e ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni trasmesse per via sessuale al fine di monitorare la situazione nazionale.

La trasmissione e i sintomi

Il vaiolo delle scimmie è una malattia causata da un virus appartenente al genere degli orthopoxvirus (lo stesso gruppo a cui appartiene il vaiolo umano), che può trasmettersi da animali a esseri umani con infezioni accidentali, che di solito si verificano in Africa centrale e occidentale. La malattia venne scoperta nelle scimmie da laboratorio nel 1958 (da qui il nome), ma evidenze successive hanno individuato tra i suoi ospiti naturali anche scoiattoli, ratti, topi e conigli. Come riporta l’Iss, l‘infezione colpisce raramente gli esseri umani, soprattutto se fuori dall’Africa, ma sono stati riportati casi sporadici e un’epidemia negli Stati Uniti nel 2003, a seguito dell’importazione di animali non controllati dal punto di vista sanitario dall’Africa.

L’infezione si trasmette dagli animali agli esseri umani attraverso la saliva o altri fluidi, oppure attraverso il contatto diretto con l’animale o con materiali contaminati; tra gli esseri umani invece si può trasmettere con esposizione a droplet di saliva, con il contatto con fluidi corporei infetti o attraverso lesioni cutanee. Il periodo di incubazione varia da 5 a 21 giorni e la malattia si manifesta con sintomi che assomigliano a quelli del vaiolo umano: come riporta l’Iss, si possono verificare febbre, dolori muscolari, cefalea, linfonodi gonfi, stanchezza e lesioni cutanee, che possono essere anche molto dolorose. Come riporta l’Oms, i casi più lievi di vaiolo delle scimmie possono passare inosservati e causare un maggiore rischio di trasmissione da persona a persona. L’infezione virale spesso si risolve spontaneamente in due o tre settimane, anche senza l’utilizzo di antivirali.

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