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Centrale al nuovo Piano Industriale decennale di Ferrovie dello Stato “Un tempo nuovo,” l’ad Luigi Ferraris ha rilevato alcuni delle nuove sfide e gli obiettivi da raggiungere come «la necessità di rendere la mobilità passeggeri e quella merci più efficace, semplice e sostenibile, rivitalizzando le città e i territori e sostenendo attività produttive e turismo». Per il traffico merci Ferraris punta a rendere più competitivo il settore, aumentando la quota dell’attuale 11% che attualmente viaggia su ferro (a fronte della maggioranza ancora su gomma) e arrivare al 30% come chiede l’Europa. «Una quota che deve aumentare rapidamente e che oggi è al di sotto della media europea del 19-20%».
Guarda anche oltreconfine il Piano Industriale 2022-2031 con il Gruppo Fs Italiane che intende porsi come una “multi domestic company” in Europa, dove ha già tempo messo piede in mercati come la Germania, l’UK, la Spagna e la Grecia. «Lo sviluppo di una strategia internazionale per tutte le società del Gruppo prevede un incremento dei ricavi da 1,8 miliardi di euro (nel 2019) a circa 5 miliardi di euro nel 2031».
Altro settore di primaria importanza la cyberecurity, messa in rilevanza con l’attacco hacker di due mesi fa che ha bloccato i sistemi informatici Fs. «L’attacco ha portato disagi – ha detto Ferraris – e come misura preventiva abbiamo chiuso delle biglietterie per evitarne la propagazione. Poi la situazione si è normalizzata. Ma non possiamo abbassare la guardia. Ogni giorno vediamo il rischio con cui dobbiamo convivere. Oltre a rafforzare le difese dedicate c’é il concetto di difesa». Previsto nel nuovo Piano Industriale 200 milioni più persone dedicate, e una stretta collaborazione con le autorità competenti “perché molto si fa con la prevenzione”.