giovedì, Marzo 30, 2023

Perché i trattori sono diventati un'icona della resistenza dell'Ucraina

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Nel grande gioco della propaganda di guerra, se la Russia si è limitata a diffondere false o ambigue informazioni sotto il controllo centrale del Cremlino, e quindi hanno per lo più applicato tecniche classiche, l’Ucraina si è distinta per creatività, dimostrando anche un forte senso dell’umorismo. Dai francobolli andati a ruba dei marinai dell’Isola dei Serpenti col dito medio alzato di fronte alla Moskva, poi “promossa a sottomarino” in altri meme in seguito all’affondamento, per finire con Santa Javelin (dedicata alle armi anti-carro), canzoni, video e fumetti il popolo ucraino ha sempre cercato di contrastare la drammaticità della situazione con ironia, un modo per infondere forza e coraggio oltre che per sminuire la minaccia dei soldati russi, dipinti come un esercito di Sturmtruppen

Il ruolo dei trattori

Tra i  meme più diffusi, diversi hanno visto i trattori agricoli ucraini protagonisti. Molte sono le immagini, difficili comunque da verificare, di trattori che trainano carri armati, immagini ironiche che però nascondono una profonda metafora di questa guerra. La metafora di civili che per difendere la propria nazione danno una mano come possono all’esercito: chi imbracciando un fucile e trasformandosi in soldato, chi – come questi contadini – reagendo all’invasione come può, con i propri mezzi. Ecco allora che nella narrazione eroica di guerra trasformata in meme si vedono trattori trascinare razzi Soyuz, sottomarini e l’immancabile Moskva. La propaganda non si limita ai meme ma sfocia nel merchandinsing: con magliette con trattori e toppe dell’esercito con la scritta “Unità agricola tattica” in giochi come Ukrainian Farmy e in progetti nft. I proventi della vendita vengono promessi a soldati, madri e bambini sfollati. 

L’immagine del trattore è indissolubilmente legata all’Ucraina, definita “il granaio d’Europa”, visto che si tratta di uno dei maggiori esportatori di cereali coprendo il 10% delle esportazioni mondiali di grano e il 15% di mais. L’interruzione delle forniture  per il blocco della guerra nel Mar Nero minaccia così la sicurezza alimentare globale, rischiando di affamare oltre il 5% della popolazione mondiale. Una storia agricola, quella dell’Ucraina, che in passato ha visto momenti tragici che sono rimasti per sempre nell’immaginario del suo popolo. 

La fabbrica di Kharkiv e la grande carestia

Nel 1930 Kharkhiv,  allora capitale della Repubblica socialista sovietica ucraina, poteva vantare la creazione di una delle più grandi fabbriche di trattori del paese. Un inno alla produzione industriale sovietica voluta da Stalin, di cui il trattore era uno dei fiori all’occhiello, sostituendo l’aratro di legno trainato da cavalli con un miracolo di ingegneria puntualmente esaltato dalla propaganda sovietica con sfilate, film e canzoni. 

Dopo aver provato dagli anni ’20 inutilmente a costruire il primo trattore  imitando le parti di un Fordson americano, si pensò di replicare in Ucraina direttamente la fabbrica di Stalingrado che produceva trattori International Haverster. Fu un successo: solo nel 1932 Karkhiv sfornò 17.374 trattori  guadagnandosi la medaglia dell’Ordine di Lenin per l’eccezionale servizio reso allo Stato. Il primo trattore di design sovietico fu invece realizzato solo nel 1937: il caterpillar Xtz-Nati. 

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