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Singapore Airlines archivia l’anno fiscale 2021-22 con una perdita annuale più contenuta, pari a 962 milioni di dollari di Singapore (694,08 milioni di dollari Usa), influenzata dal perdurare nel periodo di una bassa domanda di viaggio a causa della pandemia, ma le prospettive stanno migliorando grazie all’abolizione delle restrizioni in diversi paesi.
Il rosso dei dodici mesi terminati lo scorso 31 marzo, il terzo anno consecutivo, è comunque decisamente inferiore a quello di 4,3 miliardi di dollari di Singapore dell’anno precedente. Il fatturato annuale è raddoppiato a 7,6 miliardi di dollari.
Per il primo trimestre del nuovo esercizio, la compagnia opera una capacità passeggeri pari, in media, a circa il 61% dei livelli pre-pandemia; percentuale che salirà 67% nel secondo trimestre, grazie all’outlook positivo. Di fatto le vendite, in rapporto alla capacità offerta, nei tre mesi che vanno sino a fine agosto si sono avvicinate ai livelli pre-pandemia.
Il 1° aprile Singapore ha compiuto un importante passo avanti nella riapertura, consentendo ai viaggiatori completamente vaccinati di entrare nel Paese senza la necessità di essere messi in quarantena o di sottoporsi al test Covid-19 al momento dell’arrivo. Dal 26 aprile è stata eliminato anche l’obbligo di effettuare test prima della partenza.