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Unasca (associazione che riunisce più di 3.000 autoscuole italiane) e Voi Technology hanno firmato una lettera di intenti per avviare un progetto educativo sul corretto uso dei monopattini elettrici. L’iniziativa sarà resa disponibile presso tutte le autoscuole dell’ente e prevedrà un modulo didattico aggiuntivo che avrà proprio i monopattini elettrici come protagonisti.
L’idea di Unasca e di Voi Technology è quella di avviare progetti concreti per contribuire a migliorare la sicurezza di questo mezzo di trasporto che ormai rappresenta una realtà consolidata nelle nostre città e per promuovere una convivenza civile con pedoni e altri mezzi di trasporto quali automobili, biciclette e autobus.
DAI TEST ALLE LEZIONI IN AULA
Scendendo nel dettaglio, Unasca provvederà a distribuire presso le proprie autoscuole un test sul tema dei monopattini che permetterà di valutare la conoscenza dei mezzi da parte degli iscritti ai corsi per il conseguimento delle patenti. Oltre a questo, in un secondo momento, fornirà anche una parte extra da aggiungere al consueto corso che servirà per fare chiarezza su una serie di aspetti legati all’uso dei monopattini.
Il modulo aggiuntivo sarà realizzato in collaborazione con Voi Technology e con RideLinkVoila, che già ha avviato un’iniziativa simile mettendo online alcune lezioni gratuite sulla sicurezza stradale e sulle caratteristiche dei veicoli.
L’IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA
“La micromobilità è ormai una realtà in molte città e si sta estendendo in tutto il Paese – hanno dichiarato Antonio Datri ed Emilio Patella, rispettivamente presidente e segretario nazionale di Unasca –. Nelle autoscuole vogliamo formare i nuovi conducenti sulla convivenza delle nuove forme di mobilità e rispetto della vita e libertà di tutti”.
Dello stesso avviso Magdalena Krenek, general manager Italia di Voi Technology: “Il tema del conflitto d’uso dello spazio pubblico è all’origine di molte altre tematiche che vediamo essere sollevate dai media come il parcheggio e il traffico. Il conflitto, però, si genera solo in mancanza di due importanti condizioni: lo sviluppo di infrastrutture dedicate da un lato, e corsi di formazione adeguati dall’altro. Grazie a Unasca, oggi, sappiamo che i neopatentati italiani del prossimo futuro conosceranno i monopattini e sapranno come comportarsi”.