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Un contrasto tra sogno e realtà, sottolineato già dalle dimensioni opposte dei due mondi: i diecimila operai della fabbrica contro i 14 abitanti del villaggio nel quale Bruno è nato e vive, e dove Giovanni ha affittato casa per far trascorrere alla moglie e al loro bambino tutti i mesi estivi, a differenza di lui che può concedersi di raggiungerli solo per qualche weekend.
Il film Le otto montagne è stato scritto e diretto dal regista e sceneggiatore belga Felix van Groeningen e dalla sua compagna, l’attrice Charlotte Vandermeersch. Ma è stato girato in Italia (tranne per le scene ambientate in Nepal) con un cast tutto italiano, di cui fanno parte anche Elena Lietti nel ruolo della mamma di Pietro, Elisabetta Mazzullo in quello di Lara, la compagna di Bruno (insieme gestiscono con poca fortuna un alpeggio) e i quattro giovani attori per le parti dei protagonisti in versione bambini e, poi, adolescenti.
La trama del film è piuttosto fedele al romanzo di Cognetti che, a sua volta, è ispirato alla vita dell’autore. Pietro, figlio unico abituato a vivere in città, fa amicizia con Bruno, un ragazzino di Grana, villaggio di una manciata di case ai piedi del monte Rosa, dove viene cresciuto dagli zii perché il padre muratore se n’è andato a lavorare altrove. Un’amicizia la loro che si interrompe ogni anno al momento del rientro di Pietro a Torino per la riapertura delle scuole e che, nella fase dell’adolescenza, sembra spezzarsi per sempre quando i due ragazzi smettono di vedersi per quindici anni.
A ricongiungerli sarà la morte di Giovanni che, all’insaputa di Pietro, non aveva mai smesso di tenere i contatti con Bruno e di scalare le montagne insieme ogni estate. A lui, inoltre, Giovanni aveva chiesto di rimettere a posto un rudere che aveva acquistato, poco più di un cumulo di pietre nel mezzo del nulla. Richiesta che Bruno porterà a termine con l’aiuto dell’amico ritrovato.
Il tutto accade nel corso di un’estate che rinsalda una volta per sempre il loro legame, nonostante le lunghe e frequenti assenze di Pietro (che nel frattempo ha deciso di fare lo scrittore e si è innamorato dell’Himalaya) e, in seguito, il progressivo auto isolamento di Bruno, dopo che l’alpeggio, al quale aveva dedicato tutto se stesso, gli viene tolto per ripagare i troppi debiti.