lunedì, Settembre 16, 2024

Elvis andata e ritorno

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Era previsto che le riprese iniziassero nel marzo 2020 in Australia, dove Luhrmann vive e gira la maggior parte dei suoi film. Ma qualche giorno prima, come è tristemente noto, a Tom Hanks venne diagnosticato il Covid-19 per cui ha dovuto essere ricoverato. La produzione fu interrotta a tempo indeterminato. I produttori erano pronti a rispedire Butler a Los Angeles in fretta e furia, ma lui decise di fermarsi, rintanarsi e sfruttare la pausa per scavare ancora più a fondo nel suo personaggio.

Fondamentalmente trasformò il suo appartamento in una scena poliziesca, in stile C’è sempre il sole a Philadelphia. «Avevo immagini di Elvis dappertutto, di ogni periodo», racconta Butler. «Penso che il film sarebbe stato molto diverso se avessimo iniziato a girare a quel punto, e sono grato di aver avuto il tempo di lasciarmi completamente impregnare».

Sei mesi dopo, erano finalmente pronti a partire. La prima scena che Butler doveva girare era il grande speciale per il ritorno di Elvis nel 1968, che, come ci si poteva aspettare, comportava una valanga di pressione. Malgrado il nervosismo, Butler ha mantenuto la sua inarrestabile positività. «Guardi, ho lavorato con attori e interpreti di ogni genere. E accetto che abbiano dei momenti di panico, è normale», mi ha detto Luhrmann. «Ma Austin non dà di matto. Ha il panico più garbato di qualsiasi persona che abbia mai incontrato».

Butler prese il ritmo e riuscì a reprimere il suo panico, ma era perplesso sul fatto che qualcuno potesse operare con quell’intensità così acuta per settimane di fila, per non parlare di così tanti anni di carriera. Chiese a Hanks consigli su come sia riuscito a mantenere la sua sanità mentale nel corso dei decenni. Lui gli ha dato un suggerimento semplice: «Ogni giorno cerco di leggere qualcosa che non c’entra niente con il lavoro che sto facendo». Quel consiglio fu di sollievo. «Fu un via libera, fino a quel punto avevo letto solo tutto quello che aveva a che fare con Elvis e avevo ascoltato solo Elvis. Erano le influenze di Elvis ed Elvis stesso, e nient’altro», dice.

Il film sarà presentato in anteprima a Cannes. Anche se era un artista tipicamente americano che riuscì a estasiare il mondo, l’unica esibizione internazionale che Elvis riuscì mai a fare fu in Canada. «La cosa triste è che Elvis non ebbe mai modo di andare in tournée per il mondo», commenta Butler. ​​«È una cosa che credo che molte persone non capiscano del tutto. Ed era una cosa importante che desiderava tanto fare». (Si dice che il motivo per cui non andò mai all’estero fosse perché il colonnello Tom Parker era un immigrato clandestino che temeva di non riuscire a tornare negli USA).

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