Si abbassano le mascherine, si scambiano i primi baci con gli sconosciuti. Era dal 2019 che mancava il MI AMI, festival della musica bella e dei baci, la tre giorni milanese che da sedici anni accompagna l’ultimo fine settimana di maggio verso il mese di giugno, un mese che trasferiamo all’estate quando invece è ancora primavera (e tutto è ancora in tempo per nascere). 

Da tradizione quando arriva il MI AMI (quest’anno il 27, 28 e 29 maggio), vuol dire che quella che ci aspetta è una stagione di concerti sulla sabbia e di festival in cui si suona e si balla per notti e giorni interi, anche perché apre le danze al celebre Primavera Sound che si terrà la settimana successiva a Barcellona. 

Organizzata da Rockit e Better Days, l’edizione di quest’anno del festival che si tiene al Circolo Magnolia, nel contesto del romantico Idroscalo di Milano, è dedicata all’Umano razionale, magico animale, cioè un invito a ricominciare tutto da capo lasciandosi guidare dal sogno e dalla magia, e ad abbandonare qualsiasi schermo ci abbia fatto compagnia in questi anni per lo più digitali. 

«MI AMI vuole riaccendere la voglia di vita e di futuro, vuole tornare a far rifluire energia e speranza. Come dire: un bel rito collettivo contro la paura, una festa per tornare a vivere e crederci e innamorarsi e sbagliare e ricrederci e rinnamorarsi ancora più forte di prima», dice Stefano Bottura, che, insieme a Carlo Pastore, da anni è alla direzione del festival. 

Sarà una grande festa, anche perché sono previsti novanta artisti ad esibirsi sui palchi, che quest’anno saranno quattro, uno in più di prima, per contenerli tutti.  Come sempre, gli artisti scelti sono principalmente giovani talenti italiani che nell’ultimo periodo si sono fatti notare perché hanno rilasciato produzioni particolarmente interessanti. Il primo giorno, venerdì 27, per esempio, si esibirà sul palco sulla collinetta Tutti Fenomeni, che giusto qualche settimana fa ha fatto uscire il secondo disco prodotto da Nicolò Contessa, Privilegio raro. Lo stesso giorno ci sarà anche Venerus, che sul suo Magica Musica abbiamo ballato per tutto il 2020 e che quest’anno ritorna perfettamente in linea con la poetica del festival. Il sabato segna il ritorno di Alan Sorrenti, dopo 20 anni di assenza dalla scena musicale, poi un susseguirsi di grandissimi nomi come La rappresentante di lista e Ketama 126. Per contarli, verranno ospitati molti artisti giovanissimi della generazione Z come BigMama, i BNKR44, Tredici Pietro, gIANMARIA, per citarne alcuni. Allo stesso tempo si esibiranno gruppi sperimentali dai sound affascinanti come i 72-Hour Post Fight, i Post Nebbia, il collettivo napoletano Thru Collected, il cantautore siciliano Marco Castello, additato dai Nu Genea come una delle scoperte più interessanti dell’ultimo anno. Parlando del duo napoletano, che si esibirà domenica, la line-up del main stage quel giorno sarà curata da loro in un progetto di direzione artistica congiunta intitolato Nu Genea Invite, che ha coinvolto anche l’ensemble disco pop parigino L’Impératrice e la formazione psichedelica olandese YĪN YĪN, che saranno i primi artisti internazionali ospitati nei palchi del MI AMI

«Come festival rivendichiamo il nostro diritto di aggregarci e di stimolare speranza, umanità e amore. Con l’intento netto e categorico di staccarci dal pensiero binario di ogni genere che sembra contraddistinguere ogni discussione pubblica e digitale: con MI AMI vogliamo che la musica ispiri il desiderio e la voglia dell’Altro, e che l’ascolto sia il punto di partenza della costruzione del futuro», dice Carlo Pastore in merito a questa edizione Umano razionale, magico animale, il cui manifesto è stato disegnato dalla giovane illustratrice Costanza Starrabba. I dettagli rimandano allo stile del realismo magico novecentesco, che sarà lo spirito dei tre giorni del festival al tramonto dell’Idroscalo.