José Mourinho, nessuno come lui. Quando durante una conferenza stampa si autoproclamò Special One, qualcuno pensò che il tecnico di Setubal avesse un po’ esagerato. Non era così. La storia ha dato senso a quelle parole, ha certificato la bravura, la preparazione e la capacità di creare attorno a sé un ambiente vincente, di un uomo che ha costruito con dedizione e passione una carriera fantastica. Il successo della Roma in Conference League, il primo titolo europeo vinto dai giallorossi in 95 anni di storia (La Coppa delle Fiere e il torneo Anglo-Italiano conquistati dai giallorossi non sono mai stati riconosciuti dalla Uefa), è l’ennesimo capolavoro dello Special One. Il 25 maggio 2022 resterà per sempre una data importantissima per Mourinho, perché vincendo la nuova competizione europea (era la sua prima edizione), José ha conquistato l’ennesimo record: è l’unico allenatore della storia del calcio ad aver messo in bacheca tutti i trofei europei. 

Jose Mourinho

Shaun Botterill

La prima volta non si scorda mai

Quando il Porto allenato da José Mourinho inizia la sua avventura nell’Europa League stagione 2002/2003, il mister portoghese ha appena trentanove anni ed è alla terza esperienza su una panchina.  Nella sua squadra ci sono buoni giocatori, tra questi Deco e Ricardo Carvalho, ma di certo altri club hanno un rosa ben più competitiva. Eppure, in finale arriva lui e vince battendo il Celtic con un gol a pochi minuti dalla fine dei tempi supplementari.

Josè Mourinho e i giocatori della Roma

Fotografo01 / IPA

Che bis!

Il vero miracolo arriva la stagione seguente. Il Porto partecipa alla Champions League, nessuno crede che possa andare oltre un quarto di finale. Ma Mourinho non la pensa così e costruisce un gruppo fortissimo non solo tecnicamente, ma anche e soprattutto mentalmente. Si affida a diversi giocatori cresciuti nel club, che si conoscono da anni. E li rende un esercito invincibile e sicuro di sé. Quando durante il cammino il sorteggio mette di fronte al Porto il Manchester United (una delle squadre in corsa per la vittoria finale), i giocatori di Mourinho festeggiano. Non sono pazzi, è stato l’ennesimo giochino psicologico del mister a spingerli a sperare di dover affrontare i Red Devils. E il Porto riesce così nell’impresa di eliminarli, facendo poi fuori nei quarti il Lione e in semifinale il Deportivo. Nella finalissima contro il Monaco non c’è storia, 3-0 per i portoghesi e José è sul tetto del mondo.

Un Triplete è per sempre

Nella stagione 2009/2010 José Mourinho siede sulla panchina dell’Inter. Con una squadra formata da campioni di altissimo livello le cose vanno più che bene. I nerazzurri vincono in Italia sia lo scudetto sia la coppa nazionale e si presentano a giocarsi la finale di Champions League con la consapevolezza di poter fare la storia. Mourinho prepara la gara contro il Bayern Monaco in modo perfetto. Finisce 2-0 per l’Inter, il portoghese riesce nell’impresa di vincere tutto ciò che c’era in palio, chapeau.

Real Betis Sevilla v AS Roma – Club Friendly Jose Mourinho

Soccrates Images

Poker servito

Nella stagione 2016/2017 José Mourinho è invece alla guida del Manchester United. Gli inglesi partecipano all’Europa League e, grazie anche all’impeccabile gestione dell’allenatore di Setubal, arrivano a giocarsi il trofeo in finale con l’Ajax. Mou è implacabile, gara gestita alla perfezione e 2-0 con le reti di Mhkitaryan (che ritroverà alla Roma) e Pogba.

L’ultima, per ora

Il cerchio si chiude con la Conference League 2021/2022. La competizione è appena nata e si gioca la sua prima edizione. La Roma del neo arrivato Mourinho parte tra le favorite, ma il cammino non è semplice e in semifinale pesca probabilmente la squadra più forte: il Leicester City. I giallorossi però puntano dritti alla meta e anche le Foxes devono arrendersi. Nell’altra semifinale il Feyenoord elimina a sorpresa il Marsiglia guadagnando così il pass per l’ultimo atto a Tirana. In finale la Roma passa in vantaggio con Zaniolo nel primo tempo. Nella ripresa i capitolini resistono al ritorno degli olandesi e conquistano il trofeo. 

A fine gara Mourinho si commuove, sa di aver fatto qualcosa di incredibile, di aver scritto ancora una volta una pagina di storia. Con cinque vittorie in altrettante finali, José certifica di essere davvero lo Special One.