lunedì, Settembre 16, 2024

Barbara Floridia al Wired Next Fest 2022: “È la scuola che ci rende cittadini”

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Cosa fa di un individuo un cittadino? In un’epoca sconvolta da migrazioni e crisi demografiche il tema è destinato a diventare ancora più scottante di quanto non lo sia già stato negli ultimi decenni, anche in Italia. Una risposta che guarda al futuro potrebbe però arrivare dalle istituzioni scolastiche: si chiama ius scholae, ovvero il diritto di cittadinanza italiana garantito a chi ha completato un ciclo di studi in italia. Di questa proposta di legge in arrivo in parlamento a giugno ha parlato sul palco del Wired Next Fest 2022 Barbara Floridia, Sottosegretaria di Stato per l’Istruzione con delega alla Transizione ecologica e culturale.

Il progetto dovrebbe essere arrivare nelle aule precisamente il 24 giugno: “Credo che sarà approvato, e lo spero vivamente. Se c’è una strada attraverso la quale diventiamo tutti cittadini è la scuola. Ci dà le parole e la consapevolezza per e di essere cittadini, è il luogo perfetto”.

Tra i lavori già in cantiere del ministero dell’Istruzione che guardano ai prossimi anni e decenni, c’è invece Rigenerazione Scuola, per l’insegnamento di un futuro sostenibile.

Credo sia importante far conoscere questo progetto, perché finalmente stanziamo risorse e mettiamo a disposizione esperti che possono affiancare i nostri docenti e possono parlare di sostenibilità nelle scuola. La sostenibilità non sono come educazione ambientale, ma come nuovo modello abitativo, un nuovo approccio di pensiero. La democrazia del resto passa anche attraverso la consapevolezza dei diritti ecologici e delle risorse. Prendiamo la plastica: un materiale duraturo, usato finora per l’usa e getta, un utilizzo tutto fuorché duraturo. Trasformare una sensibilità ambientale che i giovani già hanno, in una vera e propria competenza”, dice Floridia.

Nel frattempo però il mondo della scuola ha ancora bisogno di una riforma estesa, i precari sono aumentati: come si fa a invertire questa tendenza e a far sì che la scuola diventi una priorità?

Serve innanzitutto che al governo arrivino persone di scuola, donne e uomini che l’hanno vissuta sulla propria pelle. Serviva poi ricominciare a fare i concorsi. Aumentare la qualità dell’insegnamento diminuendo il numero di alunni per classe, realizzando cioè le classi e assumendo dei docenti con concorsi ordinari e straordinari. Occorre poi smettere di tagliare docenti nonostante il calo della natalità. Non è facile, lo stiamo facendo grazie agli ultimi investimenti che ora bisogna mantenere; avendo iniziato da pochi anni, i risultati arriveranno“.

E se la politica tende a ignorare scuola e studenti, estendere a loro il diritto di voto potrebbe servire a punare i riflettori sul settore dell’istruzione, “a patto però di migliorare contestualmente l’insegnamento dell’educazione civica“.

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