Champions League, il sogno di ogni bambino che si avvicina al pallone. Chi arriva ad alzare la coppa dalle grandi orecchie ha gloria e riconoscenza dei tifosi per l’eternità. Ma oltre al successo sportivo e all’aspetto emozionale, c’è da considerare che mettere in bacheca il trofeo più importante del pianeta per squadre di club significa anche riempire la cassa.

E in questa edizione ancora di più. La Uefa, infatti, ha destinato alla Champions League 2021/222 (alla quale hanno partecipato anche le italiane Juventus, Milan, Inter e Atalanta) il budget più alto di sempre, probabilmente anche per provare a contenere l’idea di alcuni grandi società di calcio della creazione di una Superlega.

Quindi, ecco la cifra monster: 2,02 miliardi di euro (per l’edizione 2020/2021 erano stati stanziati invece 1,95 miliardi di euro). Un mega-assegno che serve a pagare i premi alle 32 squadre che hanno partecipato, vediamo insieme quanto spetta a ciascuna e perché.   

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Si parte dai gironi

Solamente per aver conquistato il diritto a scendere in campo in questa edizione, ogni squadra ha ricevuto un bonifico di 15,64 milioni di euro.

Oltre al bonus-partecipazione, però, c’è ben altro perché ad ogni step corrisponde un premio, che arriva non solo ai passaggi di turno, ma anche dopo una vittoria o un pareggio.   

Ricapitolando, per stabilire quanto incassa effettivamente un club partecipante alla Champions League occorre tenere presente che i soldi arrivano seguendo uno schema ben preciso.

Le società iniziano a guadagnare fin dalla fase a gironi, durante la quale chi vince una partita spunta subito un credito di 2,8 milioni, che diventano invece 930.000 euro se si pareggia (nulla in caso di sconfitta).

I premi per ogni turno superato

Mentre i tifosi esultano per i gol dei loro beniamini, i cassieri dei club si lustrano gli occhi. Continuare l’avventura, infatti, è una manna dal cielo non solo per le ambizioni sportive, ma anche per quelle di avere i bilanci in ordine.

Ecco infatti quanto incassa una squadra ad ogni gradino superato.

Ottavi di finale: 9,6 milioni

Quarti di finale: 10,6 milioni

Semifinale: 12,5 milioni

Finale: 15,5 milioni

Il Real Madrid di Carlo Ancelotti (che al termine di due semifinali al cardiopalma ha eliminato con merito il Manchester City di Pep Guardiola) e Liverpool di Jurgen Klopp, quindi, solo in premi hanno già portato a casa 48,2 milioni di euro. A questi vanno aggiunti gli “spicci” dei bonus per le vittorie e i pareggi nella fase a gironi. E non è finita.

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Chi alzerà la coppa nel cielo dello Stade de France di Parigi avrà diritto anche a un altro bonus del valore di 4,5 milioni di euro: totale parziale, quindi, 53,7 milioni di euro.

A questa cifra, già di per sé altissima, vanno aggiunti i soldi derivanti dalla posizione finale di tutte le trentadue squadre partecipanti che in base ad un coefficiente denominato ranking storico si spartiranno altri 1,137 milioni di euro

E per chiudere i conti c’è il market pool, attraverso il quale la Uefa suddivide i 300,3 milioni di euro derivanti dai diritti televisivi.

E poi ancora i ricavi dei botteghini, del merchandising e degli sponsor.

Il risultato è clamoroso, chi alza il trofeo della Champions League porta a casa non meno di 120 milioni di euro. Chi perde la finale, invece, poco meno. 

Dal punto di vista economico, quindi, si può dire che «comunque vada sarà un successo».