lunedì, Novembre 4, 2024

Che fine ha fatto l'aereo più grande del mondo

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Stratolaunch era fondato su un sogno. Paul Allen, il ricchissimo cofondatore di Microsoft, era cresciuto subendo il fascino dell’esplorazione spaziale, divorando libri come i visionari tomi di missilistica dello scrittore scientifico Willy Ley. All’inizio degli anni Duemila, ha finanziato un progetto conosciuto come Spaceship One, che ha vinto l’X-Prize come prima impresa privata a inviare un essere umano nello spazio. Dopodiché, Allen ha dato in licenza la tecnologia a Virgin Galactic, che ha costruito un razzo che ha permesso a Richard Branson di partecipare a un volo suborbitale. Nel frattempo Allen, per via della frustrazione causata da quella che considerava la timidezza della Nasa, decise di tornare a occuparsi del settore spaziale. Affidò al leggendario ingegnere aeronautico Burt Rutan la progettazione di un gigantesco velivolo in grado di lanciare satelliti e altri veicoli spaziali oltre i cieli. Con la sua doppia fusoliera e un’apertura alare di 117 metri, l’aereo Stratolaunch, in seguito soprannominato Roc, era uno spettacolo mozzafiato, tanto più se si considera che la sua missione era quella di sollevare il proprio carico verso il cielo. Nel 2018 sono andato nel deserto del Mojave, in California, per vedere di persona l’aereo più grande del mondo.

Ma alla morte di Allen, nel novembre del 2018, dopo la terza recrudescenza del linfoma che lo perseguitava da decenni, il suo sogno spaziale è scomparso con lui. Stratolaunch è ancora vivo, ma non ha più intenzione di superare la linea di Kármán. Oggi l’aereo viene impiegato per scopi di difesa, ed è specializzato in quella che l’Ufficio per gli affari del disarmo delle Nazioni Unite ha definitouna nuova e destabilizzante arma strategica“: la tecnologia ipersonica che spinge velivoli programmati fino a Mach 5 e oltre.

La vendita di Stratolaunch

Dopo la sua morte, la holding di Allen, Vulcan, che oltre a Stratolaunch comprendeva alcune squadre sportive e un think tank sull’intelligenza artificiale, è passata alla sorella Jodie, che a quanto pare non voleva occuparsi di una società spaziale e ha messo in vendita Stratolaunch per quattrocento milioni di dollari, una cifra di molto inferiore all’investimento del fratello. All’epoca, tuttavia, non era chiaro se qualcuno avrebbe voluto comprare l’aereo più grande del mondo. Richard Branson, che minimizza regolarmente il contributo di Allen alla sua impresa spaziale, ha offerto per scherzo un dollaro.

Alla fine, però, è spuntato un misterioso acquirente: Cerberus, una società di private equity che prende il nome dal mitico cane a tre teste che sorveglia le porte dell’inferno. Quando Vulcan ha finalizzato la vendita nell’ottobre 2019, Stratolaunch non ha rivelato l’importo della vendita, né tantomeno il nome di chi l’aveva acquistato; alcuni giornalisti sono però riusciti a risalire all’identità dell’acquirente alcuni mesi dopo. Forse perché Cerberus, gestita dal cofondatore Stephen Feinberg, aveva dei trascorsi non limpidissimi. In passato la società aveva cercato di creare un colosso nel settore delle armi personali chiamato Freedom Group, acquisendo aziende di armi come Remington e Bushmaster. Nel 2012, Cerberus ha tentato di disfarsi del gruppo dopo che un ventenne aveva usato un Bushmaster per massacrare venti bambini e sei insegnanti nella scuola elementare Sandy Hook; alla fine la società ha trasferito i suoi asset a Remington, che ha dichiarato bancarotta nel 2018. Come se non bastasse, Feinberg una volta avrebbe detto scherzando che nel caso in cui la foto di uno dei suoi dipendenti fosse finita su un giornale, “non licenzieremmo quella persona, la uccideremmo“.

Cambio di rotta

Dopo aver acquistato Stratolaunch alla fine del 2019, la società di private equity ha incrementato il personale da 13 a oltre 250 dipendenti, ricalibrando la missione dell’azienda sui velivoli ipersonici. Durante la guida di Allen i velivoli ipersonici erano considerati come potenziali carichi utili, ma secondari rispetto al lancio di satelliti e a un possibile veicolo con equipaggio chiamato Black Ice. L’uso di un veicolo da trasporto per velivoli ipersonici ha i suoi vantaggi: Roc è in grado lanciare il suo carico sull’oceano, dove il boom sonico creerebbe meno problemi. Feinberg, inoltre, ha familiarità con la classe dirigente nel settore della difesa statunitense, e durante l’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump è stato capo dell’Intelligence Advisory Board, un organo consultivo che riporta direttamente al presidente. Nel dicembre del 2021, Stratolaunch si è aggiudicato un contratto dalla Missile Defense Agency, un’agenzia del dipartimento della Difesa che si occupa di difesa contro missili ballistici, per uno studio di fattibilità sulle possibili contromisure che gli Stati Uniti potrebbero adottare contro gli attacchi ipersonici. Stratolaunch sta costruendo dei missili ipersonici, con il nome in codice Talon. Il primo è destinato a un unico lancio, e dopo il test cadrà nell’oceano. Il secondo è un velivolo ipersonico riutilizzabile che conserverà i dati chiave dopo i test. Per ora questi missili sono pensati per un’utilizzo a scopo difensivo, e sono progettati per imitare il comportamento di potenziali missili d’attacco. Ma Stratolaunch non esclude di ricoprire in futuro un ruolo nella creazione di armi ipersoniche offensive.

La settimana scorsa Stratolaunch ha tenuto un incontro con la stampa per inaugurare ufficialmente i suoi nuovi uffici a Crystal City, in Virginia, in prossimità alle agenzie governative e al Pentagono, la sede del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (ora la società non nasconde più i suoi legami con Cerberus). Quando gli ho chiesto se l’azienda avesse abbandonato definitivamente il settore spaziale, il nuovo amministratore delegato di Stratolaunch, Zachary Krevor, mi ha risposto che Stratolaunch possiede ancora la proprietà intellettuale sviluppata sotto la guida di Paul Allen e che un giorno potrebbe utilizzarla. Ma al momento non sono previsti progetti spaziali. Ci sono, naturalmente, altre potenziali applicazioni per la tecnologia ipersonica: volete fare colazione e cenare a New York ma pranzare a Londra? Oltre ai contratti governativi, Stratolaunch sostiene di avere clienti commerciali non meglio precisati. Lo scopo dell’evento per la stampa era però quello distanziare Stratolaunch dai progetti spaziali di Allen e di mettere al centro la sua attuale missione di sicurezza nazionale

Non sono necessariamente contrario allo sviluppo da parte degli Stati Uniti di armi e contromisure all’avanguardia per il contrasto alle minacce. Va però ribadito che la tecnologia ipersonica è in grado di alterare l’equilibrio convenzionale in una situazione di stallo degli armamenti nucleari che è già inaccettabile.Come osserva il rapporto delle Nazioni Unite sulle armi ipersoniche: “La difesa missilistica probabilmente rafforzerà le ragioni per espandere gli investimenti nelle capacità ipersoniche“.

Utilizzato in questo modo, il glorioso Roc perde gran parte del suo fascino. Indubbiamente, Stratolaunch non è più la fonte d’ispirazione che rappresentava quando Paul Allen costruì l’aereo più grande del mondo per lanciare razzi nello spazio. Purtroppo, Allen non ha mai potuto vedere il suo gigantesco aereo spiccare il volo sul deserto del Mojave, come invece è avvenuto nell’aprile 2019. 

Questo articolo è tratto dalla newsletter di Steven Levy per Wired US.

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