lunedì, Settembre 16, 2024

Euphemia e i Personal Voyager: «Così supportiamo la distribuzione»

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«L’agenzia di viaggio è in crisi? Certo che sì. Ma l’agente di viaggio non lo è. È preparato, pronto alle sfide, ha solo bisogno degli strumenti e della serenità per vendere e fare bene».
Ezio Barroero, presidente di Lab Travel Group e co-ideatore del progetto Euphemia, racconta le soluzioni fornite dal suo team agli agenti di viaggio.

Con il marchio Euphemia è stata costruita una rete di consulenti di viaggio facente capo a Lab Travel Group e presenti su tutto il territorio. I consulenti sono legati al brand con contratti flessibili e personalizzati, che azzerano i costi di ingresso e qualsiasi impegno economico fisso o di locazione, senza dover necessariamente rinunciare alle opportunità offerte dal poter operare in un punto vendita fisico.

I vantaggi offerti, quindi, sono quelli relativi all’avvio di un’attività di consulenza, senza rischi di impresa, sotto l’ombrello di un’azienda importante che assicura condizioni agevolate con i tour operator, le compagnie aeree, dmc e altri operatori, e che ha annunciato recentemente investimenti sul digital marketing mirati ad aumentare la visibilità del Gruppo sul web.

«I nostri consulenti di viaggio – spiega Barroero – sono liberi di concentrarsi sul business, di fare il loro mestiere senza altre preoccupazioni e senza dover necessariamente rinunciare a un luogo fisico in cui incontrare i clienti, lavorare, confrontarsi con colleghi e partner». Il modello di business prevede, per Lab Travel, esclusivamente una parte del margine delle vendite effettuate.

Euphemia attualmente vanta una rete di circa 150 consulenti che lavorano in 50 filiali e sono assistiti per tutti gli aspetti operativi, amministrativi e burocratici da 38 risorse dello staff nelle due sedi di Cuneo e Reggio Emilia.

«Che il format dell’agenzia di viaggi sia in crisi da tempo è certo, non una ipotesi – afferma Michele Zucchi, a.d. Lab Travel Group -. L’abbattimento delle commissioni, in primis quelle delle compagnie aeree, l’inasprimento delle responsabilità dettate dall’ultimo codice del turismo, la grande concorrenza dei colossi on line e di conseguenza la perdita di volumi di vendita, l’aumentare dei costi fissi e per ultimo, ma solamente per ultimo, il covid, hanno catapultato la maggioranza delle agenzie di viaggio in un vicolo cieco dal quale è difficile uscire».

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