lunedì, Maggio 29, 2023

Jacob Elordi: «Mia madre mi ha definito ‘Il Principe dello stile’»

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«Sono ossessionato dagli attori e lo sono sempre stato. Da bambino li studiavo come se fossero figurine di calcio», racconta entusiasta. «Stimo molto personaggi del calibro di Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke, Mark Ruffalo… la lista è letteralmente infinita. Brando in Fronte del porto, Steve McQueen in Papillon, James Dean in Il gigante. Potrei continuare all’infinito».

Una cosa che ho imparato su Elordi durante il nostro brevissimo incontro a tu per tu a Monte Carlo, in occasione della sua nomina a volto dello storico orologio da polso TAG Heuer di Monaco, è che ci tiene a essere percepito come un attore serio e un sex symbol, cosa che per chi ha visto la serie di successo della HBO Euphoria, in cui interpreta il ruolo di Nate Jacobs, problematico quarterback di una squadra di football, saprà essere relativamente facile da credere. Non è un caso, infatti, che sia richiestissimo.

«La recitazione è un mestiere intimo e la celebrità è la sua antitesi», afferma nella sua morbida pronuncia australiana, i cui toni risultano inaspriti dall’ultimo mezzo decennio trascorso a Hollywood. «La fama rende il lavoro meno spontaneo, quindi cerco di restare il più riservato possibile per proteggere questa ‘musa’. Voglio difenderla a tutti i costi, perché è molto fragile e delicata».

Elordi ha 13,3 milioni di follower su Instagram. Il suo account è costellato di scatti raffinati che lo ritraggono mentre indossa abiti di Burberry e Boss di cui è il volto della divisione moda, oltre a una serie di copertine di riviste di tendenza come V Man, GQ Australia e Man About Town. Elordi scruta dalla finestra le acque scintillanti della Riviera mentre osservo che deve essere una sfida rimanere riservato quando così tanti milioni di persone vogliono un po’ della sua attenzione.

«Non utilizzo i social media a livello personale, ma solo per lavoro», dice, rivolgendo lo sguardo nella mia direzione. «Mentirei se dicessi che non sono mai stato online e non ho mai letto o visto niente. Però, so bene che se dovessi considerare le opinioni di milioni di persone, rischierei di naufragare. Diventerei il guscio di me stesso. Pensare all’opinione del Joe della porta accanto sui miei occhi quando sto cercando di affrontare la perdita di una persona cara in un film, sarebbe una distrazione pericolosa. All’improvviso potrei farmi la domanda: «Il mio occhio sinistro sembra storto come ha scritto joe36? Credo che sarebbe del tutto negativo per la realizzazione di qualsiasi tipo di performance».

Durante il nostro, un po’ surreale, weekend monegasco, Elordi si è mostrato giocoso e a suo agio nei panni di se stesso. Alla fine della gara, che è stata rovinata dal tempo piovoso ma che ha visto Sergio “Checo” Pérez salire sul podio, ha saltellato con tale vigore nella cabina dell’hospitality TAG da farci credere che il pavimento stesse per cedere. È stato un abile conversatore nelle varie cene e si è dimostrato disinvolto, anche se un po’ riservato, al cocktail di apertura nel nuovo e sfarzoso hotel Maybourne Riviera.

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