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Il prezzo di benzina e diesel continua a crescere inesorabilmente. Secondo il ministero dello Sviluppo economico, benzina e diesel hanno superato i 2 euro al litro al servito e raggiunto rispettivamente 1,97 e 1,86 euro al self service. Alla base dei rincari si trovano l’impennata della domanda dovuta alla fine dei lockdown in Cina, l’aumento del prezzo del petrolio dettato dall’Arabia Saudita e il perdurare dell’aggressione russa in Ucraina.
La lenta uscita della Cina dall’ultima ondata di contagi da coronavirus ha coinciso con l’embargo europeo alle importazioni di petrolio russo, in una congiuntura che ha spinto ancora più in alto i prezzi già forti dei carburanti. Con l’aumentare della domanda, riporta Reuters, l’Arabia Saudita ha potuto alzare ancora i prezzi sul greggio, contribuendo ai nuovi rialzi degli ultimi giorni.
Il bonus benzina
Per alleviare il peso dei rincari, oltre al taglio delle accise che ormai sta diminuendo la sua efficacia, il governo ha introdotto un bonus benzina fino a 200 euro, destinato ai dipendenti di aziende e datori di lavoro privati. La misura è stata varata con il cosiddetto decreto Ucraina bis e non verrà considerato sulla formazione del reddito.
I buoni benzina, a titolo gratuito, sono erogati ai dipendenti direttamente dai datori di lavoro, che devono decidere sia se concederli o meno, sia a quanto può ammontare la cifra, che potrà avere un valore massimo di 200 euro. Pertanto lavoratori e lavoratrici non devono presentare alcuna domanda per ottenere il bonus.
I buoni dovranno essere messi a disposizione dei dipendenti entro il 31 dicembre 2022, ma la loro validità dipende dalla data di scadenza riportata direttamente sul buono. Il bonus benzina è inoltre esente dalle imposte sui redditi da lavoro dipendente e non concorre alla formazione del tetto massimo previsto per i benefici accessori (o fringe benefit) destinati ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti, che ha una soglia massima di 258,23 euro.