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Sas non otterrà nuovi capitali dal governo svedese. Proprio la scorsa settimana il vettore scandinavo aveva reso noto che il piano di ristrutturazione presentato a febbraio dipendeva dalla raccolta di 9,5 miliardi di corone svedesi (968 milioni di dollari) in contanti e dalla conversione di 20 miliardi di corone di debito in azioni, avvertendo di avere problemi di liquidità in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. Ma nessun azionista, compresi i principali proprietari e cioè i governi di Svezia e Danimarca, che detengono ciascuno il 21,8% del vettore, si è impegnato nel piano.
“Vogliamo essere chiari sul fatto che in futuro non inietteremo nuovo capitale in Sas”, ha dichiarato il ministro svedese dell’industria Karl-Petter Thorwaldsson, in una conferenza stampa e ripreso da Reuters. Il ministro ha comunque dichiarato che proporrà al parlamento di consentire a Sas di convertire il debito che ha nei confronti del governo in capitale azionario. In prospettiva, sul lungo termine, il governo intende ancora uscire completamente dal capitale del vettore, come già previsto da anni.
Sas da parte sua ha sottolineato in una nota che “la decisione della Svezia di sostenere la conversione del debito è un passo importante per il successo della trasformazione”.