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Il governo cinese, inoltre, ha manifestato l’intenzione di regolamentare internet in modo ancora più rigido, incoraggiando al contempo lo sviluppo di tecnologie che rivestono un’importanza economica a lungo termine. Baidu e altre aziende sono apparentemente intenzionate a reinventarsi concentrandosi sulle deep tech considerate più rilevanti dallo stato, come le tecnologie per i veicoli elettrici e la guida autonoma.
Incoraggiata dal governo cinese, Baidu ha effettuato investimenti significativi nel settore della guida autonoma. Nel novembre del 2017 il governo ha annoverato Baidu tra i pochi “campioni nazionali” dell’intelligenza artificiale del paese, affidando all’azienda la responsabilità di costruire una piattaforma di guida autonoma che possa essere utilizzata in tutto il settore. L’appoggio del governo ha garantito a Baidu anche un vantaggio nell’ambito della collaborazione con le aziende automobilistiche esistenti. A marzo l’azienda ha presentato nel paese oltre 3.700 domande di brevetto relative alla tecnologia nel settore. Ad aprile, Apollo Go, il servizio di taxi autonomo di Baidu che opera già in dieci città cinesi, ha ricevuto la prima autorizzazione per testare veicoli autonomi senza conducente nel paese.
Apollo si integra anche con una piattaforma dedicate alle smart city di Baidu, già adottata da 41 città cinesi. La piattaforma promette di aiutare le autorità locali a prevedere e gestire gli ingorghi, la sicurezza stradale e l’inquinamento sfruttando l’intelligenza artificiale. Nel dicembre 2021 Robin Li, amministratore delegato di Baidu, ha sottolineato le potenzialità della guida autonoma per ridurre gli incidenti stradali, il traffico e le emissioni di anidride carbonica in Cina durante la conferenza annuale degli sviluppatori di Baidu.
Jidu sarà senza dubbio rinfrancata dai più ampi progressi nel settore automobilistico cinese, trainati in larga parte dall’ascesa dei veicoli elettrici. Nel 2021 le vendite di veicoli elettrici in Cina sono aumentate del 169 per cento rispetto all’anno precedente, secondo i dati della China Passenger Car Association, un’organizzazione del settore. Nello stesso anno le auto elettriche hanno rappresentato il 14,8 per cento delle vendite in Cina, rispetto al 4,1 per cento degli Stati Uniti. Le case automobilistiche cinesi stanno esportando sempre più veicoli elettrici anche in Europa.
Il governo cinese ha fornito capitali a basso costo e altri incentivi ai produttori di batterie e di veicoli elettrici, oltre a generosi sussidi per i consumatori che acquistano modelli elettrici, che scadranno nel 2022 (anche se sembra ci siano discussioni per una possibile proroga). La Cina ha inoltre stabilito che entro il 2030 il 40 per cento delle vendite complessive di auto dovrà essere rappresentato da veicoli elettrici.
Oltre a entrare in un mercato sempre più competitivo, Le di Sino Auto Insights sostiene che aziende come Baidu dovranno convincere gli acquirenti di automobili di essere in grado di gestire la produzione e realizzare veicoli sicuri e affidabili. “C’è un legame emotivo con l’acquisto di un’automobile – spiega Le –. Per queste aziende tecnologiche sarà più impegnativo convincere i consumatori ad affidare loro la vita dei propri figli“.