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Essere tenuti in considerazione, stimati e ben voluti dagli altri sono tra i desideri della quasi totalità di noi. Avere una buona reputazione significa, di solito, tutto questo. La reputazione cresce con noi e in vari aspetti della vita ha un ruolo predominante. Sul lavoro, per esempio, dove godere di una buona reputazione significa molto spesso fare più business. O farlo meglio.
Online, più che nella vita di tutti i giorni, possiamo decidere di costruire la nostra reputazione. Vogliamo essere conosciuti come i festaioli da weekend? O magari per i volontari indefessi votati al sacrificio nello strenuo sforzo di aiutare il prossimo? O forse ci piace raccontare dell’ultimo film che abbiamo visto, libro che abbiamo letto, canzone che abbiamo ascoltato per poi farne recensioni che innalzano o stroncano gli autori? La reputazione in rete riguarda la parte o le parti di noi che vogliamo che gli altri conoscano e apprezzino. Viene costruita con gli status, con le foto, con i like che mettiamo ad altre pagine o ad altri profili.
Come possiamo quindi preservarla? E cosa c’entra con essa il revenge porn? Sara Uslenghi e Cristina Brondoni provano a dare qualche risposta in questo episodio del podcast Wired Crime. Alla produzione Giulia Rocco.