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Al personaggio del migliore amico di Noah – Howie (la Jane Bennet, positiva e romantica, di Fire Island) sorella di Liz) – è assegnata la linea narrativa più leggera e sentimentale. Booster coltivava “il sogno di realizzare una rom-com con personaggi queer” sin dalla gioventù, quando si è innamorato di “Harry, ti presento Sally, C’è posta per te e Il matrimonio del mio migliore amico. Ammiravo di quest’ultimo come riuscisse a sovvertire le regole del genere” ha spigato, per poi aggiungere: “Il mio favorito, tuttavia, è Ragazze a Beverly Hills, non so quante volte l’ho rivisto”. Anche la commedia del 1995 con Alicia Silverstone era la trasposizione di un romanzo, Emma, di Jane Austen, “l’altra grande fonte di ispirazione per il Fire Island”.
Fire Island si merita di essere annoverata tra le migliori trasposizioni austeniane contemporanee. Esilarante, brillante e realistica, ma anche tenera e ottimista, è un valido manuale su come navigare l’insidioso mondo delle relazioni sentimentali moderne. Sovversiva e schietta, per alcuni versi è davvero rivoluzionaria: Joel Kim Booster è riuscito dove nessuna prima, realizzando una rom-com queer davvero rilevante, lo spartiacque per una declinazione del genere – quello della commedia romantica, appunto – fino ampiamente precluso alla sua comunità.