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La pandemia ha devastato il “tesoretto” delle agenzie di viaggio. Nonostante le reiterate richieste al Governo per ricevere aiuti diretti al fine di alleviare la mancanza di reddito, questi non sono arrivati, o arrivati con il contagocce, per cui il livello di debito delle agenzie rimane alto.
Secondo i dati di Insight View, il 46% ha un rischio di insolvenza massimo o elevato, che è il doppio del 23% che questo indicatore registrava a fine 2019. Ciò è dovuto al gran numero di prestiti che le aziende sono state costretti a chiedere per riuscire a sopravvivere alla mancanza di attività turistica degli ultimi due anni.
Questa cifra peggiora se guardiamo alle agenzie fondate nell’ultimo decennio. In questo caso il rischio di default sale al 61%. Al contrario, tra le agenzie tra i 10 e i 25 anni, il rapporto si attesta al 30% e scende al 28% tra quelle con più di 25 anni.
Per la maggior parte dell’intermediazione il finanziamento esterno continua a rappresentare l’80% delle sue risorse finanziarie. Inoltre, la ricerca sottolinea che si tratta di un debito di bassa qualità, poiché la scadenza del 79% dei prestiti è a breve termine.