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Prodotti audiovisivi ad alto contenuto tecnologico, realtà aumentata, virtuale e mista, mobilità, 5G, gemelli digitali, blockchain, robotica, stampa 3D, innovazioni per l’agricoltura e tanto alto: la Matera Digital Week in programma dal 22 al 26 giugno nel capoluogo lucano sarà una rassegna all’insegna delle tecnologie emergenti, delle applicazioni per industria e cittadini e del fare sistema in un luogo che ambisce a diventare punto d’accumulazione di tecnologie strategiche. Un evento si terrà in parte all’Auditorium Gervasio e poi alla Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera, un luogo che sarà sempre più un punto di riferimento per l’innovazione della città.
Tra gli ospiti protagonisti della cinque giorni di eventi alla Digital Week materana ci sarà anche la sottosegretaria di Stato al ministero dello Sviluppo economico Anna Ascani, che interverrà proprio in apertura della giornata inaugurale della manifestazione, mercoledì 22 giugno, in una mattina che sarà centrata soprattutto sui temi della mobilità e delle infrastrutture. Per Wired abbiamo approfondito in anteprima questi temi insieme alla sottosegretaria, affrontando argomenti che passano da Matera ma che riguardano più in generale tutto il sistema paese. Ecco cosa ci ha raccontato.
Anna Ascani, come si inseriscono le Case delle Tecnologie Emergenti – a Matera e non solo – nell’ecosistema dell’innovazione italiano?
“Le sei Case delle tecnologie emergenti (Matera, L’Aquila, Torino, Prato, Roma e Bari), selezionate dal ministero dello Sviluppo economico tra i comuni oggetto di sperimentazione 5G e finanziate con uno stanziamento di 40 milioni di euro in attuazione del Programma di supporto alle tecnologie emergenti 5G, fanno parte di un ecosistema dell’innovazione che comprende anche i Competence Center e gli European Digital Innovation Hub. Si tratta di un insieme di realtà che intendiamo rafforzare ulteriormente grazie alle risorse messe a disposizione dal Pnrr, la cui centralità non è solo lo sviluppo di ricerca applicata, ma l’incontro tra domanda e offerta di innovazione da parte delle nostre imprese, e la realizzazione di progetti di trasformazione in grado di produrre effetti concreti sul territorio”.
Perché è strategico puntare sulle tecnologie emergenti, dal 5G a molti altri filoni di innovazione?
“La forza di tecnologie emergenti come il 5G risiede nell’essere un acceleratore multisettoriale per lo sviluppo dei territori, delle imprese e delle comunità. Un passaggio tecnologico evolutivo obbligato. L’elemento strategico del 5G non risiede però nella sola connettività, ma nell’essere la porta di accesso per un insieme di tecnologie e servizi che basano la loro efficacia proprio sulla grande capacità trasmissiva delle reti di nuova generazione. Mi riferisco all’IoT, al cloud, all’edge computing, alla blockchain e all’intelligenza artificiale, e potrei continuare.