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Gli eserciti e le attività militari hanno un notevole costo ambientale. Secondo il Cost of war project solamente l’esercito statunitense tra il 2001 e il 2007 avrebbe prodotto più di 1,2 miliardi di tonnellate di gas serra, posizionandosi al vertice della lista delle istituzioni che consumano più fossili al mondo.
Ma al di là del caso statunitense, le attività militari in generale portano con sé consumo di suolo e dell’energia necessaria ad alimentare le basi, nonché i notevolissimi quantitativi di carburante utilizzato per mezzi terrestri, navi e aeroplani. Si tratta in media di circa la metà delle emissioni prodotte dai governi. Secondo Stuart Parkinson, direttore esecutivo di Scientists for Global Responsibility, le attività militari e quelle delle aziende collegate producono più del 5% delle emissioni di tutto il mondo, vale a dire più del traffico aereo e navale mondiale messi insieme.
Per questo le voci che chiedono a livello internazionale una decarbonizzazione delle attività militari si fanno sempre più insistenti. Per farlo si può puntare su energie rinnovabili, carburanti di sintesi e nuove tecnologie. Sulla scorta di questa filosofia lo scorso 14 giugno il ministro della difesa del Lussemburgo François Bausch ha firmato una lettera di intenti per manifestare l’interesse del proprio governo verso Skydweller, un velivolo privo di pilota umano totalmente alimentato a energia solare e utilizzabile in ambito civile e militare, specie per operazioni di ricognizione, spionaggio e sorveglianza territoriale.
“Skydweller rappresenta un progetto innovativo perfettamente in linea con le nostre ambizioni di decarbonizzare il militare, per ridurre le emissioni e la dipendenza da combustibili fossili e di conseguenza limitare l’impatto ambientale nel settore”, ha detto il ministro lussemburghese nel corso della cerimonia di presentazione del velivolo tenutasi ad Albacete, in Spagna. Secondo Bausch promuovere lo sviluppo di progetti ecologici come Skydweller “porterà benefici di lungo termine anche all’aviazione civile, visto che sempre si verifica uno spillover tra le attività militari e quelle civili”.
Parlando a Wired a margine dell’evento, Bausch ha affermato che “l’aviazione, soprattutto in ambito militare, è al centro delle critiche ambientaliste, e deve essere riformata in senso green. Io credo che sul lungo periodo questo possa essere fatto grazie ai carburanti di sintesi, ma che nel frattempo servano soluzioni immediate”. Il ministro ha inoltre spiegato che i principali obiettivi del governo sono imperniati intorno a tre pilastri centrali: spazio, cybersicurezza e sviluppo sostenibile. “Skydweller ci aiuterebbe sia nell’ambito dell’aviazione che in quello dello sviluppo sostenibile”, la chiosa.