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Proseguono le indiscrezioni sui piani di sviluppo tricolore del gruppo Four Seasons. Dopo la conferma recente dei rumours sul Danieli di Venezia, che sarà effettivamente gestito dalla compagnia canadese a partire da 2025, si rincorrono ora le voci sul possibile approdo romano del gruppo. Queste riguardano ben due immobili ma al momento non è dato capire se siano entrambi possibili, oppure se l’uno escluda l’altro. Coprotagonista delle due vicende, racconta il Corriere della Sera, è la società d’investimento portoricana Fort Partners fondata dall’americano nato in Liberia Nadim Ashi, che ha già in passato collaborato con Four Seasons per l’apertura di una struttura a Fort Lauderdale, in Florida.
La compagnia portoricana si sarebbe infatti provvisoriamente aggiudicata la gara per palazzo della Rovere, immobile a due passi da San Pietro, messo all’asta dall’ordine equestre del Santo Sepolcro; quasi nello stesso tempo avrebbe inoltre siglato un contratto preliminare, per un valore complessivo di 165 milioni di euro, relativo all’acquisizione di palazzo Marini, già proprietà dell’immobiliarista Sergio Scarpellini e situato in piazza San Silvestro, a due passi dalla fontana di Trevi, da via Condotti e da piazza di Spagna. A tal fine, Fort Partners, avrebbe versato una caparra confirmatoria di 20 milioni di euro, di fatto blindando l’operazione. E sul tavolo sarebbe già stato preparato un contratto di management con Four Seasons.
Per ora entrambe le compagnie non confermano le indiscrezioni. Ma è noto che l’eventuale trasformazione di palazzo della Rovere in un 5 stelle ha scatenato una serie di polemiche, perché l’idea di una struttura superlusso a due passi da San Pietro non piace per nulla a papa Francesco. Per quanto riguarda palazzo Marini, invece, sarebbe stata già creata una struttura d’investimento ad hoc, incaricata tra le altre cose di reperire le risorse necessarie a coprire i costi di ristrutturazione dell’immobile stimati in ulteriori 100 milioni di euro: con base in Lussemburgo, la Marini International Sicav è incaricata di raccogliere capitali destinati alla Marini Asset (il veicolo societario italiano che avrebbe firmato il preliminare) e al fondo immobiliare chiuso riservato Millennium Luxury. In un documento si legge inoltre che le due realtà si dedicheranno allo sviluppo e alla gestione di un hotel nel complesso real estate palazzo Marini 3 e 4, ovvero i due grandi blocchi dell’edificio in questione.