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Miglior sceneggiatura: Mario Martone, Ippolita di Majo (Nostalgia, Qui rido io)
Miglior soggetto: Fratelli D’Innocenzo (America Latina)
Miglior regista esordiente: Giulia Louise Steigerwalt (Settembre)
Miglior produttore: Lorenzo Mieli con Paolo Sorrentino in una produzione The Apartment (È stata la mano di Dio)
Miglior colonna sonora: Nicola Piovani (Leonora addio, I fratelli De Filippo)
Miglior canzone: La profondità degli abissi di Manuel Agnelli (Diabolik)
Miglior fotografia (ex aequo): Daria D’Antonio (È stata la mano di Dio) e Luca Bigazzi (Ariaferma)
Miglior montaggio: Francesco Di Stefano (Freaks Out)
Miglior scenografia: Massimiliano Sturiale (Freaks Out, Il materiale emotivo)
Migliori costumi: Mary Montalto (Freaks Out)
Migliore commedia (ex aequo): Come un gatto in tangenziale 2 – Ritorno a Coccia di Morto e Corro da te
Miglior attore di commedia (ex aequo): Francesco Scianna e Filippo Timi (Il filo invisibile)
Miglior attrice di commedia: Miriam Leone (Corro da te)
Nastri speciali: Laura Morante, Jonas Carpignano
Cameo dell’anno: Drusilla Foer (Sempre più bello)
Premio Guglielmo Biraghi per gli esordienti: Filippo Scotti (È stata la mano di Dio) e Lina Siciliano (Una femmina)
Premio Graziella Bonacchi: Swamy Rotolo (A Chiara)
Premio Persol/Personaggio dell’anno: Francesco Scianna
Premio Nuovo Imaie: Vanessa Scalera (L’Arminuta)