venerdì, Giugno 9, 2023

L'Europa torna al carbone per fare a meno del gas dalla Russia

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Diversi paesi europei stanno attivando piani di emergenza per razionare l’uso di gas naturale e riattivare le centrali a carbone. L’azione, in contrasto con i piani di neutralità climatica dell’Unione europea, si è resa necessaria per far fronte all’aumento dei consumi energetici causati dalle alte temperature estive e ai tagli ai rifornimenti di gas russo, imposti da Mosca nonostante i contratti vincolanti che sarebbe tenuta a rispettare fino alla loro scadenza.

I punti:

Gazprom ha tagliato del 40% il flusso verso la Germania citando la mancata restituzione di alcune attrezzature fondamentali per il funzionamento di Nord Stream, ma potrebbe essere solamente l’ennesima provocazione di Putin 

I tagli di Gazprom

Secondo quanto riportato da Business Insider il 14 giugno 2022, il gigante statale del gas russo Gazprom ha tagliato di oltre la metà le forniture dirette in Europa attraverso il gasdotto Nord Stream. Secondo la compagnia, controllata direttamente dal Cremlino, la strozzatura sarebbe dovuta a un ritardo nella consegna di alcune attrezzature da parte di Siemens Energy, che sarebbero bloccate in Canada a causa delle sanzioni economiche scattate contro mosca per aver invaso l’Ucraina.

Allo stesso tempo, secondo Reuters, Gazprom non ha consegnato il totale delle forniture dovute a Eni per il sesto giorno consecutivo, al 21 giugno. La cronica riduzione, di circa il 35% su quanto pattuito, è incominciata il 16 giugno, proprio il giorno in cui il presidente del consiglio italiano Mario Draghi si è recato a Kyiv, assieme al presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Per Italia e Germania è una mossa politica

In base a quanto si legge su Reuters, per Draghi e per il vice cancelliere della Germania Robert Habeck, le azioni di Gazprom sarebbero “motivate politicamente”, soprattutto date le peculiari contingenze temporali che hanno segnato la riduzione delle forniture. Tuttavia, il Cremlino sta insistendo a giustificare i ritardi con motivazioni tecniche “abbiamo il gas, è pronto per essere consegnato, ma gli europei devono restituire le attrezzature”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in una dichiarazione riportata da Reuters.

“Sia la Germania che noi, e altri, crediamo che queste siano menzogne, in realtà la Russia sta facendo un uso politico del gas, così come sta facendo un uso politico del grano”, ha detto Draghi in una conferenza stampa tenuta assieme al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, riportata da Reuters. Durante la stessa occasione, Cingolani ha rassicurato il paese sottolineando come la situazione del gas è sotto controllo, siamo monitorando i flussi giorno e notte, i danni sono finora limitati”. Infatti, il sistema di stoccaggio del gas italiano è già pieno al 54% e quando raggiungerà il 90% potremmo tranquillamente resistere a un blocco delle forniture.

Il ritorno al carbone

Nel frattempo, Paesi Bassi e Danimarca hanno già dichiarato di essere al lavoro per mettere in pratica piani di emergenza per affrontare le interruzioni energetiche e le autorità olandesi hanno avvertito la popolazione di prepararsi a futuri razionamenti delle forniture di gas. Lo stesso avvertimento è stato lanciato dall’azienda energetica danese, la quale ha sottolineato come i razionamenti sono necessari per garantire il funzionamento dei riscaldamenti durante la stagione invernale.

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