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Ecco le nostre cinque principali considerazioni su Break My Soul:
È un brano house pop
Quando il caporedattore di Vogue ha descritto il prossimo album di Beyoncé come un muro di suono a tutto volume, non ce lo aspettavamo proprio. Ma così come gli anni ’80 sono stati la hit nostalgica del momento, i ruggenti anni ’20 ospiteranno chiaramente una marea di richiami anche agli anni ’90 – e cosa c’è di meglio di un po’ di vera e propria House?
Beyoncé vuole che tu lasci il tuo lavoro
Potrebbe essere (leggi: è assolutamente, inequivocabilmente) più facile per qualcuno che vale il PIL di un piccolo Stato sciorinare eloquenti parole sulla natura poco chic dell’avere un lavoro, ma ehi – chi di noi non ha mai desiderato di liberarsi dalle catene dei nostri padroni capitalisti? “They work my nerves, that’s why I cannot sleep at night” – devi iscriverti a un sindacato, Bey.
Big Freedia è tornata alla grande
Campionata qui, nel ritornello post-tormentone (“Release ya anger/release ya mind, / Release ya job / Release the time”… non ce lo toglieremo mai dalla testa, vero?). Big Freedia ha collaborato più volte con B., anche per il singolo di punta di Lemonade, Formation. Sono distanti, ma si sentono le somiglianze formali: Formation suona come un brano nü-house. Un altro piccolo legame con Drake? L’artista ha partecipato anche alla sua canzone numero uno del 2018, Nice For What.
È il secondo campionamento di Show Me Love del 2022!
E perché non dovrebbe esserlo? Show Me Love è uno dei brani definitivi degli anni ’90, quel decennio post-Guerra Fredda in cui tutto sembrava possibile e tutto andava a gonfie vele, anche se solo per dodici anni o giù di lì (e cavolo, quell’ottimismo inebriante non è crollato rapidamente a terra). Forse è per questo che i ritorni all’epoca stanno diventando così importanti: gli artisti contemporanei stanno rubando un po’ della positività del passato. In ogni caso, quest’anno Show Me Love è stata campionata due volte in brani importanti, l’ultima delle quali è arrivata con Used to Know Me di Charli XCX, che non parla dello sfruttamento del proletariato ma è, allo stesso modo, un pezzo forte.
Jay-Z alla produzione
Sebbene non sia presente nel brano, il marito di Bey (che ha portato i bambini sul set quando British Vogue l’ha fotografata per la sua ultima copertina – e che bello!) figura tra i crediti. Cantate con me: “It’s a family affair…”.