Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Fatto piuttosto raro per le grandi premiazioni americane, lo scorso gennaio i Golden Globes hanno saltato un giro. Il canale americano che di solito li trasmette, la Nbc, ha infatti deciso di non mandare in onda la cerimonia 2022, di fatto riducendone ai minimi termini lo svolgimento, in seguito a diversi reportage che mettevano in luce la mancanza di inclusività e le discriminazioni che caratterizzavano l’Hollywood Foreign Press Association (Hfpa). L’associazione raccoglie i giornalisti di spettacolo internazionali che lavorano a Hollywood e assegnano i prestigiosi globi dorati ma, si è scoperto, tra i 101 membri che la compongono non c’era neanche una persona nera. Dopo le prese di distanza di network, agenzie di pr e celebrità stesse, l’Hfpa aveva annunciato un anno di pausa proprio per avviare riforme in chiave inclusiva, ma pare che la strada per riportare l’evento a gennaio 2023 sia più ardua del previsto.
In queste settimane, infatti, i leader dell’associazione hanno incontrato diversi rappresentanti dei “poteri forti” di Hollywood, cercando di esporre i passi in avanti fatti negli ultimi tempi. Nonostante ciò, Nbc non ha ancora ufficializzato il ritorno in palinsesto dei Golden Globes il prossimo gennaio e, mancando a oggi meno di sei mesi, questo non è sicuramente di buon auspicio. Molti agenti delle star sono invece divisi sul destino della cerimonia. Kelly Bush Novak, che rappresenta nomi come Christopher Nolan, Javier Bardem e Kathryn Bigelow, dice che “conviene a tutti noi rimanere attivi nel sostenere (e quando necessario, mettere in dubbio) gli sforzi” dell’Hfpa. Altri come Simon Halls, che lavora per personalità come Ryan Murphy, Ang Lee, Amy Pascal e i fratelli Duffer, stanno cercando di mediare perché convinti che i Golden Globes siano una risorsa importante soprattutto per sostenere film che non siano i blockbuster supereroistici dominanti oggi al botteghino.
Nei decenni scorsi, infatti, i Golden Globes erano considerati da una parte come l’anticamera agli Oscar ma dall’altra anche come un controaltare agli stessi, dato che la sensibilità internazionale dei votanti apriva a una maggiore varietà di stili e contributi, o almeno così si credeva. L’opportunità o meno di un ritorno di questi premi si inserisce anche in una crisi più generale dell’awards season: le lunghissime cerimonie spesso autocelebrative non riscontrano più il favore del pubblico come un tempo e gli ascolti nel corso degli anni hanno continuato a diminuire. Uno dei motivi per cui Nbc starebbe esitando ad annunciare il ritorno in onda dello show è anche il tentativo di rinegoziare il contratto che la lega all’Hfpa costringendo a sborsare 60 milioni di dollari all’anno, ritenuti ormai una cifra esagerata per i risultati ottenuti. Il canale spinge dunque l’associazione a trovare sostegno da parte di agenti, attori e registi, d’altro canto l’Hfpa vorrebbe l’ufficializzazione della messa in onda per attirare e rassicurare i nomi più grossi. I Golden Globes sembrano dunque imprigionati in una gabbia dorata, e l’impasse potrebbe durare ancora a lungo.