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Diverse personalità di spicco nel mondo della Formula 1 sono intervenute pubblicamente a sostegno della superstar del volante Lewis Hamilton, dopo che l’ex campione Nelson Piquet si era riferito a lui usando un termine interpretabile come un insulto razzista.
La dichiarazione di Piquet risale a un’intervista del 2021, in cui si parlava dell’incidente avvenuto durante il Gran Premio di Gran Bretagna che ha coinvolto Hamilton e il collega Max Verstappen. Nel corso della conversazione con Motorsports Talk, che si è svolta in lingua portoghese, il pilota brasiliano ha apostrofato Hamilton usando la parola «neguinho», una parola dal significato ambiguo in Brasile che assume la sua peggiore accezione perché seguito dall’accusa di una premeditata scorrettezza in occasione dell’incidente: «Ha fatto una manovra sporca». La figlia di Piquet, Kelly, frequenta tra l’altro Verstappen dalla fine del 2020.
Lo scorso luglio, dopo l’incidente, alcuni hater di scarsa levatura etica ed intellettuale si sono scatenati verbalmente sui social contro Hamilton, cosa che la Formula 1 ha prontamente condannato con una dichiarazione pubblica: «L’opinione e la rivalità sono fondamentali per il nostro sport. Ma non c’è assolutamente posto per il razzismo o la discriminazione».
In un tweet del 28 giugno Hamilton ha espresso il suo pensiero sui commenti di Piquet, esigendo un sostanziale cambiamento di rotta. «Non si tratta solo di linguaggio. Questa mentalità arcaica deve cambiare e non può avere posto nel nostro sport. Sono stato circondato da questi atteggiamenti e bersagliato per tutta la vita. C’è stato molto tempo per imparare. Ora è arrivato il momento di agire».
La Formula 1 ha rilasciato una dichiarazione a sostegno di Hamilton, affermando che «il linguaggio discriminatorio o razzista è inaccettabile in qualsiasi forma e non ha alcun ruolo nella società», anche se non ha citato direttamente il nome di Piquet. Anche la Mercedes, la squadra di Hamilton, ha condiviso un post a sostegno del proprio pilota. «Condanniamo con la massima fermezza l’uso di un linguaggio razzista o discriminatorio di qualsiasi tipo. Lewis ha guidato gli sforzi del nostro sport per combattere il razzismo ed è un autentico campione del rispetto della diversità dentro e fuori il circuito di gara».
Hamilton, sette volte campione di F1, è da sempre un convinto sostenitore del movimento Black Lives Matter, oltre che uno schietto oppositore dei metodi brutali della polizia e del razzismo sistemico presente nella società statunitense. In un’intervista rilasciata a GQ nel 2020, ha parlato apertamente di come gli assassinii di George Floyd e Breonna Taylor lo abbiano commosso e della sua volontà di essere un difensore delle vittime di razzismo sia nel mondo delle corse, sia nella società in generale.
«Il senso della mia persona è quello di utilizzare una voce nota e autorevole per incoraggiare il cambiamento. Il mio obiettivo è quello di orientare lo sport verso una direzione che forse non avrebbe preso se io non ci fossi», ha spiegato. «E di sicuro non sarebbe stato così se non fosse nato il movimento Black Lives Matter e se il destino di George non avesse colpito il cuore di tante persone civili».
Unico pilota nero in tutta la F1, Hamilton ha dichiarato a Sky Italia lo scorso settembre che lo sport deve continuare a impegnarsi ad essere più inclusivo. «Dobbiamo mantenere viva la discussione. Si potrebbe affermare che l’anno scorso andava di moda parlare di diversità, ma alle parole devono seguire i fatti. È necessario continuare a parlarne».
Il Gran Premio di Gran Bretagna del 2022 si svolgerà a breve, il 3 luglio, e le dichiarazioni di Piquet saranno con ogni probabilità oggetto di discussione quando Hamilton e Verstappen si sfideranno di nuovo in pista.