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E poi ci sono i volontari, quelli che durante il giorno tagliano fette di limone per il tè caldo e le fette di torta, impilano piattini e aprono bottiglie di bibite per assicurare a ogni ristoro un supporto all’altezza dei suoi frequentatori. Non mancano biscotti, pane e nutella, formaggi, frutta, brodo e pastina, tutto pensato per essere consumato velocemente e in piedi. Per seguire la gara bisogna munirsi di app dove la traccia gps di ogni iscritto viene registrata, così come i passaggi nei punti strategici e gli eventuali ritiri: in questa edizione di 1.476 atleti partiti, sono 1.135 quelli arrivati alla fine.
Non mancano i momenti di crisi, i crampi, gli attacchi di fame e le soste tecniche per cambiare l’abbigliamento a seconda del tempo. Ma tutto è compensato da tratti di cielo carichi di stelle che in città nemmeno te li sogni, da un silenzio scandito solo dal tintinnare dei bastoncini sulle pietre e del muoversi furtivo di stambecchi e camosci.
Poi l’alba e le Dolomiti che tornano rosa pronte ad accogliere per il week end i loro visitatori. E mentre si cammina sui sentieri, capita di incrociare qualcuno che sta correndo, perso nel suo personale sogno di sfida con sé stesso. Se vi capita di incontrare un trail runner lungo i sentieri, non chiedetegli perché lo fa, forse una risposta unica non c’è. Piuttosto fategli un sorriso e rivolgetegli qualche parola di supporto che anche lui, come voi, si sta solo godendo un paesaggio mozzafiato per sentirsi ancora più vivo.