sabato, Giugno 10, 2023

C'è Uber nel mirino dello sciopero generale dei taxi il 5 e 6 luglio

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È stato confermato lo sciopero generalizzato dei taxi per il 5 e 6 luglio in tutta Italia. Era stato annunciato diverse settimane fa, ma la viceministra delle infrastrutture e trasporti Teresa Bellanova aveva ricevuto i sindacati dei tassisti per discutere le motivazioni dello sciopero e tentare di evitarlo, senza successo. All’origine della decisione di fermarsi, l’articolo 10 del disegno di legge Concorrenza, che i tassisti ritengono dannoso per la propria attività di lavoro e che chiedono al governo di eliminare dal decreto legge ora in discussione nella commissione Attività produttive della Camera. 

Il ddl Concorrenza è una legge per il mercato e la concorrenza ed è essenziale per rivedere continuamente lo stato della legislazione e verificare che la competizione sia garantita e l’efficienza del funzionamento dei mercati massimizzata. Tradizionalmente è un disegno di legge divisivo in ogni maggioranza. Il testo al momento in discussione alla Camera disciplina una serie di tematiche, dalle concessioni balneari ai servizi pubblici locali, e allo stato attuale delle cose non è esclusa la necessità di una terza lettura al Senato per arrivare all’approvazione definitiva entro la pausa delle attività parlamentari di inizio agosto.

Nello specifico, l’articolo 10 che ha provocato lo sciopero dei taxi riguarda “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”. Tale formulazione è ritenuta pericolosa dalle auto bianche, poiché a detta loro “lascia presagire l’interesse a regalare la gestione del settore a intermediari che pensano di arricchirsi alle spalle dei lavoratori, relegando la funzione del tassista a quella di un rider della mobilità”. Nel mirino in particolare c’è Uber, che a fine maggio ha siglato un accordo con IT Taxi, il più grande operatore di prenotazione nel paese: oltre dodicimila tassisti, in novanta città, useranno l’app per permettere alla clientela di riservare un passaggio.

Dopo anni di polemiche e contenziosi legali, è stato firmato un accordo tra IT Taxi e l’azienda statunitense: le auto bianche potranno offrire corse sull’app di Uber in oltre novanta città italiane

Martedì 5 luglio i tassisti saranno quindi in piazza della Repubblica a Roma per richiedere l’eliminazione dell’articolo 10 dal testo finale. In una nota firmata da ben quattordici associazioni sindacali, tra cui Usb-taxi, Uiltrasporti e Federtaxi Cisal, si legge che “lo sciopero farà da spartiacque riguardo al destino dei tassisti. È una risposta ferma e irremovibile indirizzata a chi pensa di svendere il nostro lavoro e la funzione di servizio pubblico che svolgiamo”.

In quelle 48 ore – continua la nota – dobbiamo dimostrare che non siamo disponibili a nessun passo indietro, a nessun tipo d’accordo, a nessuna resa e che ci batteremo fino all’ultimo respiro, contro tutti quei parassiti che vorrebbero sottrarci il frutto della nostra fatica. La realtà è che la nostra battaglia è la lotta di 40.000 lavoratori contro la speculazione finanziaria, ma anche la difesa dell’utenza di un sevizio pubblico contro meccanismi come algoritmi e libero mercato che li andrebbero a strangolare nel momento del bisogno“.

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