mercoledì, Settembre 27, 2023

Vega C è pronto al maiden flight: il lancio è previsto il 13 luglio alle 15

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Ancora prima che Vega C decolli, si sta già lavorando al suo erede: Vega E, dove la E sta per Evolution, è all’orizzonte del prossimo consiglio ministeriale dell’Esa. “Attendiamo venga finanziato fino al completamento, nel 2026 – spiegava Ranzo – lo sviluppo in corso dei nuovi motori a metano e ossigeno liquido sta andando molto bene, siamo al sesto test a terra”. 

Proprio alla nuova generazione di motori eco-sostenibili (e potenzialmente riutilizzabili) sono dedicati i due contratti “Next Gen Eu” firmati il 29 giugno scorso a Roma, alla presenza del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, del Direttore dei Trasporti Spaziali dell’Esa, Daniel Neuenschwander, e di Ranzo. Finanziati dal Dipartimento per la trasformazione digitale grazie alle risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza e a Fondi Nazionali per un valore complessivo di 337,5 milioni di euro, i contratti sono il primo passo di due importanti programmi di accesso all’extra-atmosfera: il primo, al quale sono assegnati 217,5 milioni, è finalizzato all’implementazione, entro il 2026, di nuove tecnologie e architetture per un piccolo lanciatore a due stadi, alimentato da motori a metano e a ridotto impatto ambientale. Il secondo, da 120 milioni di euro, è invece destinato allo sviluppo ex novo di un propulsore ad alta spinta, da testare entro il 2026 e in possesso delle medesime caratteristiche “green”.

Grazie a questi investimenti, secondo Ranzo, “l’Italia avrà capacità piene per rispondere a ogni domanda per lanci spaziali e trasporto nello spazio”. Gli fa eco Neuenschwander, secondo il quale la nuova generazione di Vega rappresenta “un asset strategico che contribuisce alla libertà d’azione per l’Europa nello spazio”, motivo per cui, con la sottoscrizione dei due contratti, “sarà offerta nel futuro al mercato la prossima generazione di servizi di lancio versatili, competitivi, e sempre più attenti all’ambiente”. Nel progetto, l’Esa riveste il ruolo di Autorità contrattuale, mentre la supervisione del programma spetterà alla Presidenza del consiglio, all’Agenzia spaziale italiana e al ministro dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale.

I programmi saranno guidati dall’azienda di Colleferro come appaltatore principale e supportati da una catena di fornitura industriale, da centri di ricerca e da università italiane. Avio ha infatti già dichiarato l’intenzione di coinvolgere start-up innovative e piccole e medie imprese per accelerare il ciclo di sviluppo. In parallelo, la società ha avviato un piano di assunzioni per potenziare il bacino di personale nei settori ingegneria e operazioni. Solo nei mesi più recenti, si sono finalizzate 150 nuove assunzioni, che hanno fatto arrivare il totale delle persone impiegate dall’azienda a oltre il migliaio.

Sono tutti segni di una volontà, politica, industriale ed economica, orientata a una competitività nel settore dei lanciatori, che è fondamentale rimanga alta nei prossimi vent’anni. Anche per questo il maiden flight di Vega C è la prima porta sul futuro. Anche per questo, allo spazioporto europeo di Kourou, si freme affinché tutto, per il 13 luglio, sia pronto.

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