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Nell’ultimo decennio, oltre alle scelte politiche, abbiamo assistito a un’infinità di errori di stile da parte del Primo Ministro britannico Boris Johnson che si è dimesso dopo quattro anni di mandato. È impossibile dimenticare la bandana da bucaniere e il pile scuro che indossava mentre faceva jogging, o i pantaloncini di raso con il drago dorato, infilati al contrario. Non possiamo fare mancare all’appello gli abiti buffoneschi, sformati e sgualciti nel migliore dei casi, le cravatte sgargianti, i pantaloni larghi e i calzini da ciclista. Uno stile tanto sconclusionato quanto le politiche che ha messo in atto durante il proprio mandato.
In passato questo look lo ha distinto dagli altri politici che si sforzavano di apparire perfettamente curati e in ordine davanti alle telecamere. Sicuramente, tanta stravaganza lo ha aiutato a fare carriera nella politica britannica quando, nel 2014, è entrato in scena come sindaco di Londra. All’epoca, lo stile scarmigliato e trasandato gli ha permesso di essere considerato un uomo del popolo. Faceva parte di una campagna coerente e ammiccante per convincere il pubblico britannico ad amarlo. L’incidente della teleferica, per esempio, in cui rimane appeso a mezz’aria sventolando due bandierine britanniche, rimarrà per sempre impresso nella memoria storica collettiva. Una strategia che ha funzionato.
Ma quale dress code
Una volta che il clownesco Boris è arrivato al tavolo dei grandi come Primo Ministro, la sua eccentricità e il taglio di capelli scomposto sono diventati immediatamente obsoleti se non, addirittura, offensivi. Gli uomini che ricoprono cariche importanti hanno il dovere di vestirsi bene. Un abito attillato, scarpe lucide e una camicia pulita possono essere potenti armi politiche. Denotano controllo, cura e rispetto per il lavoro che devono svolgere. Il palese disprezzo di Johnson nei confronti di un dress code rispettabile sapeva di presunzione. Quel modo di vestire sciatto rifletteva la sua mancanza di attenzione per il lavoro da svolgere. Johnson non pensava di dover essere presentabile perché il prestigio della carica assunta lo avrebbe comunque sostenuto.
Boris Johnson passerà alla storia come il Primo Ministro che ha trasgredito ogni regola. Comprese quelle che riguardano i codici di abbigliamento politico. Speriamo solo che il successore abbia più cura non solo della situazione del paese e dei suoi cittadini, ma anche del proprio aspetto in qualità di rappresentante di una comunità tanto vasta e importante.