mercoledì, Settembre 27, 2023

La popolazione mondiale non cresceva così poco dal 1950

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Per la prima volta dal 1950 la popolazione mondiale è cresciuta meno dell’1% in un anno. È quanto emerge dall’ultimo report delle Nazioni Unite sull’andamento demografico mondiale, World population prospect, relativo al periodo tra il 2020 e il 2021. Un quadro in cui la crisi pandemica ha contribuito a ridurre il numero di nascite e ad abbassare l’aspettativa di vita globale di quasi due anni. Tuttavia, nonostante il calo, le stime prevedono che il mondo raggiungerà 8 miliardi di abitanti entro la fine del 2022, per arrivare a 10,4 entro il 2080.

Il numero di morti causate dal coronavirus ha impattato in maniera significativa sull’aspettativa di vita in tutto il mondo, portandola dai 72,9 anni del 2019 a 71 anni nel 2021. Allo stesso tempo, gli effetti dei lunghi lockdown e delle restrizioni hanno comportato un’ulteriore diminuzione delle nascite, aumentando una tendenza già in atto in molti paesi.

Secondo il rapporto infatti, la fertilità globale è in diminuzione da alcuni decenni. Circa due terzi della popolazione globale vive in un paese o in un’area geografica in cui la fertilità è inferiore a 2,1 nascite per donna. Le Nazioni Unite stimano che, nei prossimi tre decenni, questi bassi livelli di fertilità, assieme all’alta percentuale di emigrazione, faranno diminuire la percentuale di popolazione dell’1% in almeno 61 paesi.

Tra questi si trovano molti stati europei, in cui i bassi livelli di fertilità degli ultimi decenni dipendono anche dalla presenza di pochi giovani, dovuta in parte alla forte emigrazione all’estero dei cittadini di alcuni paesi, in cerca di migliori opportunità lavorative. Questo calo strutturale, sommato ai decessi dovuti alla pandemia e ai suoi effetti sulla natalità, hanno causato una diminuzione generale della popolazione europea, a cui ha contribuito anche una minore migrazione.

Nel complesso, la popolazione europea è diminuita di 744mila persone nel 2020, arrivando a 1,4 milioni in meno nel 2021. Secondo i dati Eurostat del rapporto Demography of Europe, il calo più consistente è avvenuto in Italia, dove nel 2021 i residenti sono diminuiti di 253mila, seguita poi dalla Francia, con circa 186mila persone in meno, e dalla Polonia, con 185mila persone in meno. Il numero negativo ha superato anche la migrazione netta positiva, sottolinea il report, sempre a causa dell’impatto della pandemia.

Nonostante la crescita globale sia più lenta rispetto agli anni passati, le Nazioni Unite stimano come la popolazione mondiale supererà comunque gli 8 miliardi di persone entro la fine del 2022 e continuerà crescere almeno fino al 2080, quando il mondo raggiungerà i 10,4 miliardi di abitanti. Una volta arrivati a quel livello, il trend dovrebbe invertirsi e la popolazione mondiale cominciare a diminuire.

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