Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Si tratta di 6 aree ritenute strategiche per lo sviluppo e la competitività del paese.
Come cambia l’offerta formativa?
Con la nuova riforma, sarà potenziata la preparazione in settori come sicurezza digitale, transizione ecologica e infrastrutture per la mobilità sostenibile. Ci saranno due livelli di percorso formativo, secondo il quadro europeo delle qualifiche (eqf), la cornice europea che permette di descrivere i risultati di apprendimenti dei cittadini dei paesi europei secondo standard definiti, indipendentemente dal luogo in cui le qualifiche vengono conseguite. Il primo livello, che fa riferimento al quinto livello eqf, avrà durata biennale. Il secondo, che fa riferimento al sesto livello eqf, avrà durata triennale.
Viene inoltre specificato che l’attività formativa sarà svolta per almeno il 60% del monte orario complessivo da docenti provenienti dal mondo del lavoro e che gli stage aziendali e i tirocini formativi, obbligatori almeno per il 35% del monte orario, potranno essere svolti anche all’estero e saranno adeguatamente sostenuti da borse di studio.
La nuova governance
La riforma specifica anche che per dare vita a un nuovo Its in una provincia sono necessari: almeno una scuola secondaria di secondo grado della stessa provincia con un’offerta formativa attinente all’area di specializzazione dell’eventuale nuovo Its; una o più imprese legate all’uso delle tecnologie di cui si occuperà l’Its Academy; un ateneo o un’istituzione dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) o un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico o un Ente di ricerca.
I requisiti e gli standard minimi per l’accreditamento delle nuove realtà saranno definiti con decreto del Ministro.
Come verranno finanziati i cambiamenti?
Il sistema di Istruzione tecnologica superiore sarà finanziato con un apposito Fondo presso il ministero dell’Istruzione la cui dotazione è di oltre 48 milioni di euro a partire dal 2022.
Sono previsti programmi di orientamento?
La riforma definisce misure per far conoscere queste realtà formative a giovani e famiglie già a partire dalla scuola secondaria di primo grado, ovvero le scuole medie. Sono previste a tal proposito campagne informative e attività di orientamento che si protrarranno fino alla fine del liceo.
La soddisfazione di Asstel
Asstel, l’associazione di categoria che nel sistema di Confindustria rappresenta la filiera delle telecomunicazioni, ha espresso soddisfazione per l’approvazione in Parlamento della riforma. Secondo la direttrice Laura Di Raimondo. “è una prima grande risposta del Paese all’evoluzione del sistema formativo determinata dal Pnrr per sviluppare le competenze necessarie delle studentesse e degli studenti. Il settore delle tlc ritiene questo passaggio fondamentale per costruire quelle figure professionali, oggi mancanti, in grado di spingere la digitalizzazione dell’Italia.”
”Viviamo un tempo nuovo per il lavoro – prosegue Di Raimondo – e auspichiamo un legame sempre più forte tra scuola, università e imprese, affinché lo sviluppo delle discipline Stem, oggi fondamentali nel mercato, sia da volano per l’innovazione e l’economia. In particolare, il comparto auspica attenzione sul versante della cybersecurity, settore chiave per ogni politica di espansione digitale delle imprese, e per la sicurezza degli stessi utenti di servizi innovativi”.